La Storia passa da Maniago città dei Conti d’Attimis dove il tempo si è fermato

Da visitare il duomo di San Mauro, il teatro Verdi e il palazzo dei signori che governarono la cittadina
Di Cristina Favento

Per essere una cittadina di modeste dimensioni, Maniago stupisce per la sua enorme Piazza Italia, una delle più grandi di tutto il Friuli Venezia Giulia. E per alcuni edifici monumentali di pregio, che ne fanno intuire un passato importante. Abitata fin da epoca romana, la cittadina fu per secoli crocevia culturale grazie alla sua posizione strategica, lungo le strade che dalla pianura portavano ai passi montani, attraverso le valli del Cellina, del Colvera e del Meduna.

Fra gli edifici cittadini più importanti ci sono l'elegante Palazzo d’Attimis; il quattrocentesco duomo di San Mauro, in stile tardo-gotico; l'antica Loggia comunale, costruita nel 1661, utilizzata anche come sede del tribunale, del mercato e oggi monumento commemorativo, e il Teatro Giuseppe Verdi, realizzato in un edificio restaurato del XVIII secolo, che conserva preziosi affreschi in stile liberty datati 1922. Il teatro ospitava originariamente una filanda, il Setificio a vapore Giuseppe Zecchin fu Lorenzo, come testimonia la scritta ancora oggi ben visibile sulla facciata.

Anche la biblioteca civica di Maniago ha sede in una ex filanda del XIX secolo. Non a caso l'edifico, fra i più interessanti esempi di archeologia industriale del pordenonese, è situato lungo il corso del torrente Colvera, che attraversa anche l'abitato maniaghese. Proprio la presenza d'acqua, favorita anche dal vicino fiume Cellina, ha giocato per la cittadina un ruolo importante nella fioritura dell'industria tessile e consolidato una lunga tradizione artigianale nell’arte fabbrile e delle coltellerie, risalente al periodo medievale.

Signori di Maniago sono stati per secoli i Conti D'Attimis, residenti nell'omonimo palazzo dal XVI secolo, quando vi si trasferirono abbandonando il più antico castello, danneggiato da un violento terremoto. Dell'antico complesso si notano la duecentesca cappella di San Giacomo, unico edificio perfettamente conservato, che ospita le spoglie dei locali feudatari, e i ruderi del maniero, immersi nel verde ma ben visibili e illuminati suggestivamente la sera.

L'edificio principale del palazzo d'Attimis, fresco di restauro, è circondato da scuderie, granai, un giardino all’italiana e un parco di oltre 7 ettari: si estende fino ai piedi delle rovine del vecchio castello, sul monte Jouf, dal quale si gode una splendida vista sull'abitato.

Sulla facciata del Palazzo è affrescato il Leone di San Marco che tiene sotto la zampa lo stemma del casato maniaghese, a conferma dei buoni rapporti con la Serenissima. Il felino domina la piazza principale, un tempo detta Piazza Grande, al cui centro troneggia una fontana ottagonale, con quattro vasche e quattro scalinate orientate secondo i punti cardinali.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo