Le idee di Croce e di Epicuro trovano conferma nell’astrofisica

Da “Pan di stelle. Il mondo come lo vedo io” di Margherita Hack pubblichiamo un passaggio dell’articolo “Seguiteremo a vivere nella memoria di chi ci ha conosciuto”, per gentile concessione della...
Di Margherita Hack

Da “Pan di stelle. Il mondo come lo vedo io” di Margherita Hack pubblichiamo un passaggio dell’articolo “Seguiteremo a vivere nella memoria di chi ci ha conosciuto”, per gentile concessione della casa editrice Sperling & Kupfer.

di MARGHERITA HACK

A proposito di religione e filosofia, Benedetto Croce scrisse: «Si dirà che ogni religione si fonda sopra una rivelazione, laddove la filosofia non ammette altra rivelazione se non quella che lo spirito fa a se medesimo come pensiero. E ancora: «Il filosofo, nel negare la religione, la nega in quanto forma mitologica, ma non già in quanto fede e religiosità. La fede è religiosità che nasce sul tronco della filosofia, dà all’uomo la coscienza della sua unità con il Tutto, che è piena e vera realtà».

I testi epicurei offrono un ideale di saggezza consapevole dei limiti naturali della condizione umana e alieno da utopie. Epicuro accetta la sfida atomistica di Democrito perché si avvale della scienza come strumento demitologizzante, capace di offrire all’uomo un’autoconsapevolezza capace di liberarlo dai terrori, come la morte e la falsa immagine degli dei. Tutta la conoscenza è ricondotta ai sensi: «L’uomo si origina da un aggregato di atomi e la sua anima, formata da atomi più sottili, si dissolve alla morte, rientrando nel turbine della natura per nuovi incontri e nuove aggregazioni».

La morte non è un rischio, né un male, né da temersi, giacché, fino a quando siamo presenti a noi medesimi come aggregato di atomi pesanti e sottili, viviamo e non avvertiamo di morire, e quando, morti, ci disgreghiamo e rientriamo nel turbine degli atomi, non sussiste di noi alcuna presenza cosciente, alcuna possibilità di dolore e di rimpianto. Epicuro non nega l’esistenza degli dei, ma li pone in un’altra sfera per noi inconoscibile, dove essi dimorano incuranti del nostro mondo terreno.

Alcune delle idee di Croce e di Epicuro trovano una conferma in ciò che la scienza ci dice oggi della nostra posizione nell’universo: l’astrofisica dimostra che siamo il prodotto forse più complesso dell’evoluzione dell’universo. Un prodotto in grado di osservare, capire e interpretare l’universo stesso, di ricostruire l’evoluzione.

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