Legge Bacchelli: un vitalizio anche per Pierluigi Cappello
ROMA. In considerazione dei meriti delle loro carriere artistiche, il Consiglio dei ministri ha conferito a Daniele Del Giudice, scrittore, Giuseppe Ferrara, regista cinematografico, e Pierluigi Cappello, poeta, l'assegno straordinario vitalizio che la cosiddetta Legge Bacchelli (n. 440 del 1985) prevede per cittadini italiani di chiara fama che si siano distinti nelle scienze, nelle arti, nelle lettere, nell'economia e nel lavoro, in campi filantropici, sociali, umanitari e che versino oggi in stato di particolare necessità.
I criteri che presiedono alla scelta, stabiliti per decreto e periodicamente verificati, sono alla base dell'individuazione dei destinatari, tra quelli che ne facciano domanda, operata dalla commissione consultiva istituita a questo scopo presso la presidenza del Consiglio e composta da Emilia Chiancone, Tullio De Mauro e Gian Arturo Ferrari.
Cappello, nato a Gemona del Friuli nel 1967, ma è originario di Chiusaforte, dove ha trascorso la fanciullezza. Dopo aver compiuto gli studi superiori a Udine, ha frequentato la facoltà di Lettere a Trieste. Nel 1999 assieme a Ivan Crico ha ideato, e diretto per diverso tempo, La barca di Babele, una collana di poesia edita dal Circolo Culturale di Meduno, che accoglie autori noti dell’area friulana, veneta e triestina. Attualmente vive a Tricesimo dove scrive e dove è impegnato in un’intensa attività artistica e di diffusione della cultura anche nelle scuole e all'università. Varie e significative sono le iniziative culturali sviluppate in Friuli che fanno capo a questo poeta, legate alla poesia, alla saggistica, al teatro. Numerosi i premi nazionali vinti con i suoi libri di versi e citati di seguito.
Cappello vive da anni su una sedia a rotelle dopo un grave incidente in moto.
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