Mittelfest nel segno delle donne

Mancano dieci giorni all’inizio di Mittelfest. Il tema, come annunciato, è quello dei Millennials, i giovani del nuovo millennio, raccontati da vari punti di vista - dal lavoro, all’immigrazione, alle domande sul futuro - e rappresentati da artisti in ascesa insieme a grandi nomi internazionali.

Ma Mittelfest sarà soprattutto nel segno delle donne. A cominciare dalla regista polacca Marta Gornicka, conosciuta come una delle artiste più profonde e intense di oggi, che aprirà il festival con “Hymn to love” il 5 luglio: uno spettacolo di grande impatto che contrappone l’amore evangelico per il prossimo a quello chiuso dentro confini nazionalistici, che si mescola alla citazione di vari inni nazionali eseguiti da un coro di uomini e di donne. Altro nome di spicco a Mittelfest è quello della regista e artista visiva bosniaca Jasmila Žbanic, già Orso d’oro a Berlino con “Il segreto di Esma” nel 2006, che in esclusiva per il festival creerà un’installazione artistica. Passando alla danza, Mittelfest ospita una delle coreografe più premiate in Europa, Adrienn Hod con l'ultima produzione “Sunday” (8 luglio) e con gli assoli “Solos” (10 luglio). Sfogliando poi il programma musicale, è ancora una giovane donna, Živa Ploj Peršuh, a dirigere la Ljubljana International Orchestra che, con alcuni musicisti italiani della Filarmonica di Sarajevo, è protagonista di “Ragazzi del ’99”. (11 luglio, prima assoluta). Francesca Aspromonte è invece il soprano che si esibirà nello spettacolo “Un’alma innamorata” (12 luglio) insieme a Boris Begleman, violinista russo, uno dei grandi talenti europei. E ancora ci sarà Simphiwe Dana, grande voce del Sud Africa, nominata nel 2016 donna d’Africa dell’anno, paragonata per la sua estensione vocale, che gestisce tra soul, jazz e gospel, a Miriam Makeba (il 13 luglio).