Nico Naldini racconta il suo Pasolini a Versuta

Doppio omaggio allo scrittore anche a Trieste: domani la “Commedia dei luoghi comuni” di Pellican

TRIESTE. Doppio omaggio a Pier Paolo Pasolini. Per iniziativa del Centro Studi, in collaborazione con i Comuni di San Vito al Tagliamento e Casarsa, un incontro di altissimo fascino emotivo e culturale si terrà sabato alle 10.30 nella Chiesetta di Sant'Antonio Abate di Versuta a Casarsa, il prezioso scrigno affrescato del Medioevo dove il ventenne Pasolini, tra il '44 e il '47 in cui visse sfollato nel piccolo borgo, amava spesso raccogliere gli amici poeti e i piccoli allievi della sua libera scuola. Tra questi anche il cugino Nico Naldini, di sette anni più giovane, che poi trasse sicuro alimento dal cenacolo animato da Pier Paolo, diventandone lo studioso, il biografo e l'interprete più lucido e sensibile, oltre che a sua volta raffinato poeta e scrittore.

Per questa rara occasione, inserita anche nelle manifestazioni nazionali promosse dal Mibact a quarant'anni dalla morte di Pasolini, sarà proprio Naldini a presentare ufficialmente tre volumi da lui curati, tra i quali due che pioneristicamente, nel 1993 e nel 1994 per l'editore Guanda, accesero l'attenzione critica sulla stagione friulana di Pasolini, arricchendo con un contributo essenziale la conoscenza dell'operosità pasoliniana, colta nella fucina infaticabile del momento genetico: “Un paese di temporali e di primule”, raccolta di scritti vari stesi tra il 1945 e il 1951, e “Romàns”, insieme di prose di romanzo, lasciate inedite dal loro autore.

Questi volumi, ormai introvabili, conoscono ora felicemente una nuova luce grazie alla riedizione con cui Guanda intende ricordare Pasolini nel 2015, aggiungendo inoltre ad essi la pubblicazione di un terzo pregevole libro, giù uscito nel 1997: l'antologia di “Poesie scelte”, selezionate da Nico Naldini e Francesco Zambon, che ne cura anche l'introduzione critica.

Ospiti della giornata saranno Gilberto Lonardi, professore emerito dell'Università di Verona; Franco Zabagli, filologo e studioso in forza al Gabinetto Vieusseux di Firenze in cui è custodito il corpus delle carte autografe pasoliniane; lo stesso Zambon, docente di Filologia Romanza dell'Università di Trento.

Che i rapporti tra Pasolini e il Pci fosdsero sempre molto complessi, è noto. Segretario nel 1949, a 27 anni, della sezione del Pci di San Giovanni di Casarsa, nonostante la tragica morte a Porzûs del fratello Guido, partigiano “bianco”, ucciso dai “rossi” filojugoslavi della Brigata Garibaldi, venne espulso dal partito alla fine del '49 a causa della sua omosessualità e frequentazione di minorenni (accusa da cui fu assolto negli anni successivi).

Per approfondire queste tematiche e tante altre, che richiamano la vita e l'opera del grande intellettuale italiano del '900, è previsto domanialle 21 al Teatro dei Fabbri di Trieste la “Commedia dei luoghi comuni” di Alessandro Pellican con Giorgio Amodeo, Michela Cembran, Damian Gomisel, Luca Famularo, Irene Sualdin, Federica Zoldan, regia di Gianfranco Sodomaco. Mercoledì 14 ottobre, sempre alle 21, toccherà a "Pasolini corsaro", di Gianfranco Sodomaco con Sandro Rossit, a cura della Macchina del Testo in scena mercoledì 14 ottobre.

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