Nilde Iotti, un ritratto regale della donna che visse due volte

Nilde Iotti, ovvero la donna che visse due volte. Simbolo in Italia della politica esercitata da protagonista da parte di una donna, tre volte di fila (dal 1979) presidente della camera (un record), la Iotti ha avuto una precoce, costante e inarrestabile passione per la politica, praticata con successo per tutta la vita. Ma ha avuto di fatto l’esistenza divisa in due: la prima parte vissuta fatalmente all’ombra dell’illustre compagno, il segretario del partito comunista Palmiro Togliatti (scomparso nel 1964), e una seconda parte in cui (a sorpresa, per il maschilismo imperante nel suo stesso partito), la Iotti si è rivelata autonoma trascinatrice delle più avanzate riforme del diritto di famiglia. Una lunga battaglia per il divorzio, l’aborto, l’emancipazione femminile, in un Paese dove ancora a metà anni ’60 le donne non potevano diventare ambasciatori, magistrati o prefetti.
Ricostruisce questo difficile percorso un documentario affettuoso e chiarificatore di Peter Marcias, che ricorda la Iotti con le testimonianze di personaggi politici come Mattarella, Napolitano, Luciana Castellina, della cultura come Federico Fellini e Piera Degli Esposti, dell’adolescenza di Nilde, come le amiche della natia Reggio Emilia. Ma non si tratta di un’agiografia, perché non vengono nascosti i contraccolpi sia nel partito, sia nei rapporti sociali, conseguenti alla relazione con Togliatti, di 26 anni più anziano di lei, già sposato e con un figlio che ebbe poi disturbi psichici.
Ma più che dalle testimonianze degli altri, pur autorevoli e commosse, le qualità della Iotti emergono dai suoi stessi discorsi, qui recitati da una misurata Paola Cortellesi, o rivisti in filmati originali, in particolare nei sobri talk-show d’epoca, dove la Iotti spicca davvero con un’aura molto personale, democraticamente regale. —
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