Pordenone Montanari, film e mostra a casa sua

«"Un artista unico, che scardina la storia convenzionale dell'arte postbellica italiana»: così il critico Edward Lucie-Smith, intervistato dal quotidiano britannico "The Obsever" a margine della mostra da lui curata nel 2010 all'Istituto Italiano di Cultura a Londra, aveva definito il pittore Americo Pordenone Montanari. Ora, un film documentario intitolato "Il ritratto di Pordenone Montanari" ne ripercorre l'intera a vicenda umana e artistica, in una preziosa e rara intervista, in cui l'artista, solitamente schivo e riservato, sceglie di raccontarsi.
L'anteprima del film - prodotto da VIDEE - verrà proposta martedì 8 settembre, alle 21, a Cinemazero di Pordenone con ingresso libero. A presentarlo saranno il suo regista, Bruno Mercuri, e lo stesso pittore protagonista.
Montanari condurrà lo spettatore in un affascinante viaggio che dall'infanzia e adolescenza pordenonesi attraverserà gli studi milanesi ricordando i primi anni Sessanta quando studiava Filosofia all'Università Statale e scultura all'Accademia di Brera. Si passerà quindi a Parigi dove, nel 1967, aveva deciso di trasferirsi insieme alla moglie, Flavia Cappellari, e dove frequenta lo studio del pittore Orfeo Tamburi, visitando con quotidiana "attenzione e tensione" il Museo del Louvre. Dopo nuovi importanti viaggi nella Spagna meridionale e in Germania, è a Valle San Nicolao, nelle colline biellesi che raggiungerà la sua piena maturità durante diciotto anni di isolamento. Proprio qui, nel 2007, il suo originale estro creativo verrà scoperto, del tutto casualmente, da un imprenditore indiano, Raja Khara, che lo porterà alla ribalta delle cronache internazionali. Il viaggio terminerà infine laddove aveva avuto inizio, ovvero nelle natie terre friulane, dove oggi Pordenone Montanari risiede e lavora.
Il senso della sua arte emerge chiaramente dalla sua figura e dalla sua voce colte nello studio di Grado, mentre è impegnato nell'esecuzione di una tela che rivela il rapporto diretto, istintivo, tra il creatore e l'opera. Sono quindi più di 300 i dipinti, le sculture, le acqueforti e le matite a venir documentate dal film che rispecchia tutta la poliedrica ricchezza dell'artista: pittore, scultore e pure poeta.
Il film è stato realizzato in occasione della mostra "Pordenone Montanari - Assedio alla forma", la prima grande antologica dedicata al lavoro dell'artista mai realizzata in Italia, in programma a Pordenone dal 12 settembre 2015 al 17 gennaio 2016 alla Galleria Harry Bertoia e a palazzo Cossetti. L'esposizione, curata da Fulvio Dell'Agnese, proporrà oltre 110 opere volte a creare una sintesi del percorso di Pordenone Montanari dalla fine degli anni sessanta a oggi. Si avrà così modo di apprezzare le sue nature morte capaci di richiamare Braque e Cézanne e le sue figure femminili che reinterpretano Picasso e Bacon in chiave sempre assolutamente personale. Ampio spazio verrà riservato al ciclo di grandi acrilici su tela realizzati dall'artista negli ultimi quattro anni, mentre una sezione particolare sarà dedicata ai disegni. Non mancheranno neppure alcune testimonianze della sua produzione plastica e ad intaglio.
L'inaugurazione si terrà sabato 12 alle 18 alla Galleria Bertoia.
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