“QT8”, Quentin Tarantino fatto a pezzi dai collaboratori dietro le quinte
documentario
Dalle prime sceneggiature fino a “The Hateful Eight”, il documentario-omaggio firmato da Tara Wood ripercorre la fortunata carriera di Quentin Tarantino attraverso un racconto pieno zeppo di dietro le quinte.
La regista decide di intervistare i suoi più stretti collaboratori e di rinunciare a Tarantino, che compare nei filmati e nelle opere d’archivio, ma che aleggia per tutta la durata del film. E ad aleggiare è, sopra ogni cosa, uno sconfinato amore per il cinema, arte capace di produrre una passione contagiosa, una vera e propria religione per il regista di “Pulp Fiction”.
Con “QT8”, la Wood apre le sue prime otto chiese, suddividendo il lavoro in capitoli, e procede in modo appassionante sia se si sofferma su cose risapute sia, ovviamente, quando porta alla luce curiosità tenute fino ad ora nascoste.
Basti pensare alle scene tagliate di cui il film ci regala qualche esempio, come quella lunghissima di “Bastardi senza gloria”, in cui Donowitz e Ulmer, seduti al cinema in attesa di farsi saltare in aria, per poter comunicare tra loro senza farsi scoprire improvvisano una conversazione in un finto italiano americanizzato.
Ritmo inarrestabile, alla Tarantino, grafiche ed inserti animati: “QT8” è un viaggio affascinante anche visivamente. La sensazione è che il progetto sia solo all’inizio, mancano tanti nomi tra i collaboratori storici di Tarantino, mancano i suoi grandi attori, molti spunti sono appena accennati e ogni film sotto la superfice sembra nascondere ancora molto altro. —
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