Quel “Tango per la libertà” domani su RaiUno con Preziosi

TORINO. «Sono contento che vada su RaiUno, in prima serata, una storia esemplare come quella di Enrico Calamai, un uomo di Stato che rischiò la vita per salvare 300 perseguitati in Argentina negli anni '70. D'altronde è quello che il servizio pubblico deve cercare di fare, coniugare il valore dei contenuti e la spettacolarità».
Lo ha detto Alessandro Preziosi, in questi giorni impegnato a Palermo, al Teatro Massimo, nelle repliche di “Don Giovanni”, a proposito della fiction girata a Torino in due puntate “Tango per la libertà”, in onda domani e mercoledì, di cui è protagonista, accanto a Rocio Munoz Morales e Anna Valle.
«Un'occasione per far conoscere un pezzo di storia poco nota e dare un messaggio positivo - aggiunge l'attore - mostrando il coraggio di un uomo realmente esistito, il viceconsole Enrico Calamai, una sorta di Perlasca dell'America Latina. Interpretare questo film, per fortuna destinato alla tv e quindi vedibile da un grande numero di persone, è stato per me un privilegio».
Il film è liberamente tratto dal libro “Niente asilo politico”, scritto dallo stesso Calamai. Le riprese, in tutto sei settimane, si sono svolte nell'estate dell'anno scorso a Torino, dove è stata ricostruita totalmente Buenos Aires.
«Abbiamo girato soprattutto di notte - racconta Preziosi - perchè gli uomini al servizio del potere dittatoriale argentino di allora, le cose più atroci le facevano proprio di notte. Poi comunque girare a Torino e in Piemonte è sempre un'esperienza bella e brillante, si tratta di una città e una regione eclettiche e poliedriche dove si riescono a realizzare tantissime ambientazioni. Lo avevo già appurato girando Elisa di Rivombrosa. Stavolta abbiamo girato molte scene al mattatoio dove è stato ricostruito l'obitorio».
Regista del film in due puntate è Alberto Negrin.
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