Saverio Merzliak tra le ombre oscure di Trieste

Avrebbe potuto intitolarsi "L'indagine" questo romanzo di Saverio Merzliak, “L'eclissi di San Sabba" (edito da Tresogni di Ferrara), perché di un'indagine si tratta sul capitolo più oscuro della...

Avrebbe potuto intitolarsi "L'indagine" questo romanzo di Saverio Merzliak, “L'eclissi di San Sabba" (edito da Tresogni di Ferrara), perché di un'indagine si tratta sul capitolo più oscuro della storia di Trieste: l'Adriatisches Küstenland. Viene presentato domani alle 18 all’Antico Caffè San Marco di Trieste.

Il protagonista è un poliziotto tedesco di stanza in riva all'Adriatico: non è un fanatico, anzi ha molti dubbi, ma li tiene ben nascosti. Non si è venduto, però ammette: «È come se mi fossi dato in affitto. Non fa grande differenza».

Si chiama Karl Netzger e la sua professione lo porta a sfiorare l'orrore e i suoi protagonisti: il triestino Odilo Globocnik, comandante delle Ss e della polizia; il gaulaiter della Carinzia e comandante del Litorale, Friedrich Rainer; il comandante della Risiera di San Sabba, Joseph Oberhauser, e i loro interlocutori locali, il prefetto Bruno Coceani e il podestà Cesare Pagnini, questi ultimi battezzati con altri nomi. Come accade per l'Armatore, il grande tessitore dei rapporti con chi comanda in città: fascisti, nazisti, resistenza.

"L'eclissi di San Sabba" segna l'esordio nella narrativa di Saverio Merzliak, due lauree e una vita professionale soprattutto nel settore pubblico che lo porta a girare il Nord Italia, mantenendo la base e la famiglia a Trieste, città in cui dice di aver trovato la "patria", città dove lo hanno portato anche le sue radici familiari fiumane.

Trieste non è semplicemente lo sfondo in cui si snoda l'indagine di Karl Netzger, il nazista suo malgrado che sceglierà di restare vicino al mare, è la protagonista con i suoi esterni panoramici e i suoi interni, le ville requisite agli ebrei, gli appartamenti borghesi, le ovattate stanze delle banche e delle assicurazioni. Una città che è sempre "sotto": sotto l'Austria, sotto l'Italia, sotto il Reich, sotto gli Alleati. Una città che vive nell'incertezza, nella precarietà, nella paura. Una città in cui la borghesia trama con tutti gli occupatori pur di restare a galla e prosperare.

L'indagine viene affidata a Nezger, nel periodo dell'occupazione anglo-americana, dal direttore di una grande società di assicurazioni il quale teme che le razzie dei nazisti abbiano portato in mani inaffidabili quantità di azioni che, riunite, avrebbero condizionato le scelte societarie.

Curiosa è anche la genesi del racconto: Merzljak aveva avuto dal suocero, Claudio Coassin, pubblico ministero al processo della Risiera avviato nella primavera del 1976, la sua requisitoria. Un documento che ha incuriosito l'autore stimolandolo a compiere ricerche.

Pierluigi Sabatti

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