Settant’anni di Peanuts il romanzo di una vita
roma
Sono passati 70 anni dalla loro prima uscita pubblica, il 2 ottobre 1950. Chissà come avrebbero vissuto il lockdown Charlie Brown, Snoopy e tutta la banda dei Peanuts di Charles Schulz. Una tribù che è un universo di sensi e vita, raccontata con ironia e umanità, così che quel quartiere di casette unifamiliari di un'indefinita periferia d'una cittadina americana diventa esemplare e parla allo stesso modo ai lettori di tutto il mondo. Nel tempo i Peanuts sono stati oggetto di esegesi e studio da parte di personaggi che vanno da un semiologo come Umberto Eco a Gerald Early, docente di letteratura alla Washington University, da Elissa Schappell, docente alla Columbia University, a David Ulin, critico letterario del Los Angeles Times e docente alla University of Southern California, oltre a artisti e scrittori come Jonathan Franzen, Rick Moody o Jonathan Lethem. Sono solo alcuni dei 33 autori degli scritti raccolti in “Peanuts” (pagg. 406, euro 22, La nave di Teseo), volume curato da Andrew Baluner, che esce ora in italiano con sottotitolo «Charlie Brown, Snoopy e il senso della vita».
Tra delusioni costanti e gioiose scoperte, che sono la base di una sorridente malinconia, i Peanuts assumono la vastità di un romanzo fiume portato avanti per esattamente 50 anni (dal 2 ottobre 1950, quando uscì la prima striscia, al 13 febbraio 2000, il giorno dopo la morte di Schulz) e assieme, in ogni singola striscia, il taglio sintetico e icastico di un haiku giapponese. —
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