Sharon Ritossa, la tragedia delle foibe in immagini

Dopo averla allestita in due gallerie di Roma, la fotografa vorrebbe portare la mostra anche a Trieste

Il desiderio della verità, da vivere attraverso la forza dell'obiettivo e della ricerca sul campo. Nasce su tali coordinate il progetto fotografico "Foibe", ideato dalla triestina Sharon Ritossa e ospitato in novembre a Roma nell'arco di due tappe espositive, in Galleria Cembalo e a Palazzo Borghese, mostra allestita sotto l'egida di Fabrica, Centro Comunicazione e Ricerca Benetton Group.

Origini istriane, classe 1987, laurea in Lettere e Filosofia alla Sapienza di Roma, Sharon Ritossa si è specializzata poi in Fotografia all'Isia di Urbino con una tesi sull'Esodo giuliano - dalmata, ricerca compiuta in collaborazione con l'Istituto regionale per la Cultura Istriano - Fiumano - Dalmata.

Sono stati proprio i contenuti della tesi specialistica a spingere l'artista triestina verso una raccolta di immagini e sensazioni, non certo un mero catalogo di fotografie tra le cavità dei paesaggi carsici colte con il supporto speologi e guardie forestali, quanto un viaggio tra ombre, segreti e riflessi di un capitolo storico abitato ancora muri e silenzi: «Studiando lontano da Trieste ho percepito chiaramente che l'argomento altrove è semisconosciuto - dice Sharon Ritossa -. Io ho cercato di sfatare il mito, ma evitando il raffronto storico e indirizzando la ricerca verso il versante territoriale. Esplorando, cioè, la zona carsica illustrando la parte geologica e indicando di conseguenza alcuni risvolti storico e sociali. Volevo quindi semplicemente "mostrare" e non dimostrare - ha ribadito la fotografa triestina - per farlo guardare da tutti».

Nessuna sentenza storica quindi, nessuna morale ideologica palese, solo il desiderio di coinvolgere pubblico e sentimenti verso una visuale unica: «La guerra dei numeri non mi interessa - spiega Sharon Ritossa -. Le mie ricerche sono in direzione delle verità nascoste. Le Foibe non si possono negare e sono testimoni silenziose proprio di verità che probabilmente non troveremo mai a fondo».

Il progetto "Foibe", al di là delle mostre allestite nel 2016 a Roma, si è tradotto anche in una speciale pubblicazione, strutturata come una sorta di mappa contenente la ventina di scatti, alcuni dei quali effettuati con un drone. Sharon Ritossa medita ora un possibile approdo della mostra a Trieste, ma nel frattempo è alle prese con una collaborazione con il Museo di Ustica, lavorando sui temi della tragedia di Ustica, sui fatti del distrastro aereo del 27 giugno del 1980 costato la vita a 81 passeggeri diretti a Palermo. Altri tasselli di verità nascoste dunque, almeno da mostrare e non da dimostrare.

Francesco Cardella

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