ShorTS film festival, a Trieste i “corti” cambiano nome

TRIESTE. Quindici anni sono un traguardo importante, da festeggiare con un nuovo inizio: il festival organizzato dall’associazione Maremetraggio, in programma fino al 5 luglio in piazza Verdi e al Teatro Miela, cambia logo e diventa International ShorTS Film Festival, un nome che combina la collocazione e l’aspetto internazionale.
Il succoso programma della rassegna capitanata dalla presidente Chiara Omero resta centrato sulla selezione dei migliori cortometraggi provenienti da tutto il mondo, ma sfodera anche nuove proposte. Come la retrospettiva dedicata a Francesca Neri che ha aperto le proiezioni in due giornate di prefestival. «Presentati nove film scelti proprio insieme a Francesca», dice Omero. «Ci teneva molto alla trilogia di Avati, quindi avremo “La cena per farli conoscere”, “Una sconfinata giovinezza” e “Il papà di Giovanna”, ma anche “Matrimoni” di Cristina Comencini, “Sud” di Salvatores, “Il dolce rumore della vita” di Bertolucci, “Io amo Andrea” di Nuti, “Carne tremula” di Almodovar e una chicca: il suo saggio di diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia».
Novità da non trascurare: la possibilità di partecipare a un contest a tema ShorTS su Twitter, vincere un soggiorno a Berlino e vedere i propri "cinguettii" sul rullo qui sotto. Sarà sufficiente leggere le istruzioni del conest (le trovi nel box quio sopra), twittare con l'hashtag #mareshorTs.
Ma andiamo avanti con il programma del festival. L’incontro pubblico con Francesca Neri è previsto per il 4 luglio alle 18 al Punto Enel in Galleria Tergesteo. Insieme a lei interverranno Claudio Amendola e la giovane attrice protagonista della “Prospettiva” di quest’anno, Elena Radonicich, che ha esordito con Charlotte Rampling nella docu-fiction di Alina Marazzi “Tutto parla di te”.
Quest’anno sono 68 (selezionati su 1200!) i corti in concorso, proiettati in piazza Verdi, che si contenderanno il premio Punto Enel di 10mila euro: ad assegnarlo una giuria di esperti, fra i quali il regista israeliano Benjamin Freidenberg e il fotografo tedesco Dirk Vogel. Prosegue anche la sezione dedicata alle opere prime italiane, “Nuove impronte”, al Miela: dieci titoli, con particolare attenzione a opere mai uscite o mal distribuite in sala, tra i quali “La mossa del pinguino” di Claudio Amendola, il calcistico “L’arbitro” di Paolo Zucca con Stefano Accorsi, lo straordinario cartoon “L’arte della felicità” di Alessandro Rak, “Nottetempo” di Francesco Prisco con Giorgio Pasotti. I lungometraggi saranno premiati dal pubblico, dalla critica e dalla giuria composta dal regista Gianluca Tavarelli, l’attrice Carolina Crescentini e la produttrice Donatella Botti.
Per chi volesse incontrare i protagonisti del festival, l’appuntamento è con la tavola rotonda, il 5 luglio alle 11.30, sempre al Punto Enel. Il focus dedicato a una cinematografia extraeuropea quest’anno si concentra sul Giappone, in collaborazione con l’associazione Yu Jo (il 2 luglio al Miela), mentre una novità è lo speciale pacchetto turistico realizzato con Cividin Viaggi, che permette di visitare i luoghi della regione legati al cinema, insieme ai critici Beatrice Fiorentino e Nicola Falcinella. Proseguono la collaborazione con il Premio di Sceneggiatura Mattador dedicato a Matteo Caenazzo e la sezione “Oltre il muro”, che permette ai detenuti nel carcere di Trieste di assegnare un loro premio al miglior corto italiano.
Un vero pieno di cinema fino alla festa finale, la notte del 5 luglio, con il Jaguar Bad Party all’Ausonia. «Il nostro poster rappresenta uno spettatore minuscolo di fronte ad altissimi Marilyn Monroe e Mel Gibson: è un modo per dire che siamo piccoli di fronte alle grandi icone del cinema, ma ci siamo», ha concluso Omero. Del resto proprio dal piccolo, o dal corto, sono partiti tutti i grandi registi.
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