Solfrizzi fa il buon Borghese

GORIZIA. Torna al Teatro Verdi di Gorizia Emilio Solfrizzi: nell’ambito del cartellone di Prosa, giovedì alle 20.45 l’attore e comico barese sarà “Il borghese gentiluomo” di Molière, nella prima tappa in regione dello spettacolo, con la regia di Armando Pugliese. Accanto all’attore recitano Viviana Altieri, Anita Bartolucci, Fabrizio Contri, Cristiano Dessì, Lisa Galantini, Simone Luglio, Elisabetta Mandalari, Roberto Turchetta. Scena di Andrea Taddei, costumi di Sandra Cardini.
La trama è un piccolo gioiello. Il signor Jourdain, che sogna di diventare un gentiluomo, è il modello esemplare e imprescindibile del nuovo ricco, dell’arrampicatore sociale, dell’ambizioso che pretende di comprare, col denaro, quei meriti e quei titoli di cui è irrevocabilmente privo. È circondato da adulatori e scrocconi, che assecondano la sua follia, pur di ottenerne un guadagno, mentre la moglie, pratica e razionale, cerca di farlo rinsavire. Ne nasce una farsa chiassosa e colorata che culminerà in una beffa finale dove il “borghese gentiluomo” sarà lasciato definitivamente solo nella sua folle utopia: Jourdain continuerà a sognare quanto non potrà mai avere, come sognano tutti gli altri tipi comici del teatro di Molière.
Il Botteghino del Teatro Verdi in corso Italia è aperto da lunedì a sabato dalle 17 alle 19, con chiusura nei giorni festivi. La Biglietteria, in via Garibaldi, è invece operativa la sera degli spettacoli dalle 19.45.
«Come l’avaro, come il malato immaginario - spiega Armando Pugliose -, come l’ipocrita Tartufo, anche questo borghese che sogna di diventare un gentiluomo è, nella cultura letteraria europea, un archetipo: è il modello esemplare e imprescindibile del nuovo ricco, dell’arrampicatore sociale, dell’ambizioso che pretende di comprare col denaro quei meriti e quei titoli che non avrà mai». Emilio Solfrizzi si è laureato al Dams di Bologna, nel 1985 forma con il compagno di studi Antonio Stornaiolo la coppia comica Toti e Tata, che avrà grande popolarità nei primi anni novanta, limitatamente al sud Italia. Insieme, nel 1988, fondano a Bari il teatro-cabaret La Dolce Vita. Nello stesso anno iniziano la collaborazione con l'autore Gennaro Nunziante, con il quale, per quasi un decennio, realizzano spettacoli teatrali (Se ci sei datti un colpo, West Durazzo Story, The Show must go home) e televisivi (Filomena coza depurada, Teledurazzo, Il Polpo, Melensa, Extra TV, Zero a zero, Televiscion e Love Store) che riscuotono un grande consenso di pubblico e critica.
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