Thriller, dramma, horror nei segreti de “La stanza”

Pochi mezzi, grandi idee. Con una casa e tre protagonisti, Stefano Lodovichi ( “Aquadro”, “In fondo al bosco”) confeziona un thriller psicologico che non ha nulla da invidiare ai tanti celebri predecessori.
La mattina in cui Stella (Camilla Filippi) decide di togliersi la vita lanciandosi da una finestra della propria abitazione vestita da sposa, alla sua porta bussa uno sconosciuto (Guido Caprino) che sembra conoscerla fin troppo bene. Quando arriva anche Sandro (Edoardo Pesce), l’uomo che le ha spezzato il cuore, la situazione precipita, tra rivelazioni e colpi di scena, rese dei conti e ricatti.
Thriller, dramma, horror e una casa a cui manca solo la parola, in grado comunque di rivelare tutti i segreti di chi l’ha abitata.
Sviluppato e scritto su Zoom durante l’emergenza coronavirus, girato in soli 17 giorni e montato in un mese, “La stanza” è davvero una gradevole sorpresa, in cui la famiglia è protagonista, assieme a un passato pronto a riemergere e a devastare.
Molte porte sono state chiuse, molte stanze sono state abbandonate e, in quel piccolo universo che è la casa messa in scena da Lodovichi, tre personaggi ci fanno riflettere sugli errori commessi e sul giorno in cui ci chiederanno il conto.
Horror assolutamente anticonvenzionale, sebbene segua tutte le regole del genere, ricordandoci ora “Shining” ora “Psicho” e molto cinema di M. Night Shyamalan.
La casa dorme da tantissimo tempo, in ogni stanza sono nascosti segreti che qualcuno, ora, avrà il coraggio di raccontare. –
C. B.
Riproduzione riservata © Il Piccolo