Tuffo nei sapori della tradizione cretese

Da Elià (ex Filoxenia) i fratelli Vogiatzakis rivisitano le loro radici culinarie
Di Furio Baldassi

Parlare di ristorante etnico ha ormai un senso relativo. Soprattutto a Trieste, che vanta una solida e ben radicata comunità greca e molte contaminazioni nella nostra stessa cucina tipica. Detto questo, prendiamo atto con piacere dell’apertura di un nuovo locale dedicato alla cucina di Atene e dintorni. Si chiama Elià, ulivo in greco, e rilanciarlo (con il nome di Filoxenia era praticamente il luogo di ritrovo della comunità stessa) é la mission che si sono dati i fratelli Sara e Manuele Vogiatzakis, triestini di nascita e di crescita ma con forti legami con l’isola d’origine del padre, Creta.

La rottura con il posto precedente è già evidente dall’allestimento interno, con pareti tirate a vivo e utilizzate nella coreografia per disegnare un albero, tavolini semplici ma razionali e un generale senso di pulizia. Manca ancora un po’ di calore alle pareti (e magari una tendina che eviti di mettervi in vetrina...), ma siamo ancora al work in progress e per partire bene si è puntato soprattutto sulla cucina. E a ragione.

Manuele, a dispetto della giovane età, ha già un palmares di rilievo. Si è formato infatti in una quotata scuola di cucina in Grecia prima di lanciarsi nella Swinging London, dove ha prestato servizio anche in uno dei ristoranti di Jamie Oliver e a Barcellona. Rientrato a casa, propone adesso un menù molto accattivante, diviso praticamente a metà tra piatti della tradizione greca e di quella cretese, senza disdegnare anche qualche incursione nel settore più innovativo, sempre con un occhio di riguardo alle materie prime e alla stagionalità.

Il risultato? Di rilievo. Inutile dire che, come per tanti triestini, la Grecia viene da noi considerata quasi una gita fuori porta un po’ più lunga. Di sicuro, almeno a tavola, ha pochi segreti. O quasi. Perchè accanto a tzatziki, mussaka e souvlaki assortiti, comunque già con un gusto fuori dall’ordinario, arrivano le delicate polpettine di zucchine, Feta e menta, accompagnate da salsa di yogurt con aneto. E a rafforzare il giudizio vi plana in tavola un tris di formaggi fuori dal comume (c’è la Feta, certo, ma quello fritto è da applauso), assaporate i gusti di un agnello come si deve in micro-involtini che ricordano i cevapcici, una mussaka deliziosa (che probabilmente non avete mai visto) e i golosi dolci finali. Un tuffo a Creta che, oltre a tutto, vi costa meno di 30 euro.

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