Una fetta di Paradiso nella chitarra profonda di Maurizio Vercon

TRIESTE. Terzo album da solista per il chitarrista triestino Maurizio Vercon, un vero stakanovista dello strumento che negli anni si è guadagnato una solida credibilità a livello nazionale, grazie a un’attività incessante e a un’abilità tecnica che gli ha guadagnato una stima generale. Lo dimostra il fatto che in questo nuovo “Slice of heaven”, come dire una fetta di Paradiso, ha intrecciato la sua chitarra a quelle di due mostri sacri nazionali come Ricky Portera e Luca Colombo, senza dimenticare il contributo dell’ex batterista di Elton John e Tina Turner, Charlie Morgan, e l’ottimo tappeto di tastiere fornito da un altro triestino, Fabio Valdemarin.

La musica di Vercon é prettamente strumentale, un po’ nella scia di Joe Satriani e Steve Vai, con un certo riferimento soprattutto a quest’ultimo per un gusto simile nelle melodie. I pezzi sono piuttosto variegati, e passano con nonchalance dal rock di “Eric” (Clapton, si presume) a un certo sapore progressive di “Vita” , passando per “Becko” (probabile omaggio a Jeff Beck più che a qualche marito tradito…) e arrivando alla traccia finale, una cover di “Purple Rain” che si distingue per una parte vocale un po’ stralunata, cui fa da contraltare un assolo finale veramente indimenticabile. La tecnica è indiscutibile, ma a questa si aggiunge un gusto per l’armonia che lo allontana dai soliti chitarristi-più-veloci-del-mondo per farne un interprete di grande sensibilità, che usa le note per esprimere quanto di più profondo sente dentro.

Intensa, da sempre, l’attività di Vercon, autodidatta totale e appassionato di tutta la musica. Uno che, nato con i “Mamafastalla” non disdegna comparsate con le Mitiche Pirie ed è capace, in 24 ore, di suonare Elton John a Ginevra e tornare in tempo per una serata tra amici all’Eni bar sulla superstrada. Dopo i suoi primi due album, “Everything is here e “For You” , dove aveva come special guest star nientemeno che Frank Gambale, è stato a lungo in tour, tra gli altri con i “Gig” (genuine italian guitar) assieme agli stessi Portera e Colombo e a Giuseppe Scarciglia. Ultimamente ha riscosso un certo successo, soprattutto nel Nord Europa, all’interno dell’International Tribute di Elton John, nato da un’idea di C.j. Marvin, australiano ma triestino d’adozione, che oltre a Charlie Morgan raggruppa altri triestini di talento come Giancarlo Spirito (percussioni), Alessandro Leonzini (basso) Giulia Crocini, Michela Grilli e Marianne Moen alle voci e talvolta Marco Ballaben alle tastiere e Paolo Muscovi alla batteria. Col nuovo, notevole album, può veramente arrivare anche per lui la definitiva fetta di Paradiso. —

Riproduzione riservata © Il Piccolo