Una mentore colta e bevitrice per il futuro scrittore Benjamin Myers

“All'orizzonte”, il nuovo romanzo dello scrittore inglese Benjamin Myers (Bollati Boringhieri, traduzione di Simona Garavelli, pp. 240, euro 16,50), s'inserisce in quella fortunata tradizione narrativa che descrive certi rari, magici, incontri tra un adolescente e una donna anziana, necessariamente eccentrica e sopra le righe. È il caso, per fare gli esempi più clamorosi, del plot del film “Harold e Maud” di Hal Ashby o del romanzo “La zia Julia e lo scribacchino” di Mario Vargas Llosa. Sono racconti di formazione di ragazzi temerari che s'affacciano alla vita pieni di curiosità e che, nell'incontro con signore decisamente strambe, scoprono un modus vivendi completamente diverso da quello spesso ottuso e limitato della propria famiglia.
Benjamin Myers, nato a Durham nel 1976, autore del romanzo storico “The Gallows Pole” (2017), di libri di poesia, racconti e romanzi polizieschi, collabora anche a The Guardian, New Statesman e The Spectator. “All’orizzonte” è stato libro dell’anno 2019 per il Times, per l’Observer e per la Bbc, che lo ha serializzato per Book at Bedtime. In Germania è stato nominato Libro dell’anno 2020 dai Librai indipendenti.
I motivi del successo di questo suo ultimo romanzo sono da ricercare nella delicatezza con cui Myers racconta la toccante storia di una amicizia che scavalca le barriere dell'età anagrafica, della classe sociale o del sesso.
L'ambientazione è la pittoresca costa orientale dello Yorkshire, col suo lussureggiante verde paesaggio che si affaccia sul mare lungo scogliere punteggiate da villaggi di pescatori. Siamo nell'estate del 1946, è appena finita la 2° guerra mondiale e in Inghilterra si fa la fame. Il protagonista, Robert Appleyard, ha sedici anni, viene dal villaggio minerario di Durham e si è messo in cammino verso nord per scoprire il mondo.
È un amante della natura che osserva e descrive con passione. Si mantiene con qualche lavoro nelle fattorie che incontra lungo la sua via e dorme nei fienili o sotto le stelle, fino a quando non arriva per caso al cottage di Dulcie Piper.
Dulcie è una donna di mezza età, alta, scontrosa e supponente, forte bevitrice, che non disdegna il ricorso a un linguaggio “colorito”, abbigliata in modo strano e antiquato, e che vive sola in una sorta di idilliaco paradiso terrestre, con una dispensa fornita di ogni ben di dio e una biblioteca altrettanto ricca. Sembra quasi che Dulcie stesse aspettando l'arrivo del ragazzo, e lo accoglie con generosità, nutrendolo di aragoste e vino e quotidiane prelibatezze, mentre Robert si dà da fare per riordinare il giardino e la capanna dove è ospitato, un tempo lo studio di una poetessa.
Tra Robert e Dulcie si stabilisce presto un rapporto simbiotico che diventa più forte vieppiù la donna si lascia andare ai racconti della sua esistenza avventurosa e – aperitivo dopo aperitivo – rivela al ragazzo la storia della sua compagna, Romy Landau, una sensibile e talentuosa poetessa tedesca, che sei anni prima aveva scelto di scomparire in mare perché non riusciva a tollerare l'orrore che il suo paese stava infliggendo al mondo intero. “All'orizzonte” è l'elegante Bildungsroman di un futuro scrittore che ha fortuna d'essersi imbattuto in una mentore fuori dagli schemi, colta, sboccata, anticonformista, tollerante, e anche gourmet. —
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