Vittorio Benussi lo psicologo che non sopravvisse alla nevrosi

Oggi a Trieste un incontro nell’ambito del festival AlienAzioni ricorda la figura dell’analista triestino morto suicida



“Vittorio Benussi! chi era costui! ”. Vien infatti da utilizzare l’incipit che Manzoni riserva a Carneade per comprendere quanto il suo nome sia caduto nel dimenticatoio. Un incontro in programma oggi, alle 16. 30, all’hotel Victoria di Trieste (via Oriani, 2) permetterà di conoscerne la vicenda umana. Triestino, nato nel 1878, allievo di von Meinong, Benussi ha svolto per sedici anni attività di ricerca all’Istituto di psicologia dell’università di Graz; trasferitosi in Italia, ha insegnato dal 1919 psicologia sperimentale a Padova, dove, nel 1927, si tolse la vita con il cianuro per una grave forma di psicosi maniaco-depressiva.

Il suicidio venne scoperto da Cesare Musatti, fondatore della psicoanalisi italiana, all’epoca suo assistente. Solo negli anni Ottanta, tuttavia, Musatti rese noto che la morte del suo maestro non avvenne per cause naturali e, a giustificazione del suo silenzio, affermò che nascose il suicidio per paura di possibili ripercussioni negative sulla psicologia italiana. Quella di Benussi pare così una vicenda tanto carica di fascino quanto ingiustamente misconosciuta. Dello psicologo, all’hotel Victoria parlerà Cristina Battocletti, giornalista del Sole 24 Ore e scrittrice, già nelle librerie per le biografie di Boris Pahor, Bobi Bazlen e per altri significativi lavori. Ma, tra i relatori dell’incontro ci sarà anche Margherita Covi avvocato, nipote di Cesare Musatti e depositaria dei ricordi di suo nonno. Inoltre, la scrittrice Marina Mander si concentrerà su un’altra figura di primo piano della psicoanalisi italiana: il triestino Edoardo Weiss, allievo di Sigmund Freud e del suo seguace Paul Federn. Moderato dal giornalista Alessandro Mezzena Lona, l’incontro segna la conclusione del festival AlienAzioni, organizzato dall’associazione Gorizia Spettacoli con il determinante contributo della Regione (media partner è il quotidiano Il Piccolo). La prima edizione di tale festival è stata connotata da consensi pressoché unanimi per aver saputo trattare il tema del disagio psichico e delle nevrosi dell’oggi sia attraverso spettacoli sia attraverso conferenze, incontri, dibattiti. Fondamentale per il successo del festival, è stata anche la partecipazione ai suoi appuntamenti di nomi noti quali quelli di Raffaele Morelli, Alessadro Meluzzi, Paolo Crepet, Peppe Dell’Acqua. E l’elenco potrebbe continuare a lungo. —

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