“Volere Volare”, vent’anni in carta dalla parte del disagio

Apre oggi al Knulp l’esposizione delle migliori pagine del giornale bimestrale dell’associazione Alt e DDProject, con le opere donate da celebri illustratori



Dal disagio non scaturisce solo discriminazione, sofferenza, emarginazione, dolore, a volte - quando si è supportati - i percorsi divengono risorse e nuove possibilità. L’arte è una risposta, un alzare la testa e aprirsi alla comunicazione. Oggi alle 12 al Knulp in via Madonna del mare 7 a Trieste, si inaugura la mostra “Volere Volare i primi venti anni”.

Volere Volare è un giornale bimestrale di strada che l’Associazione Alt (Associazione di Cittadini e Familiari di Trieste per la prevenzione e il contrasto alle dipendenze) e la DDProject hanno voluto promuovere fortemente per il grande lavoro umano, formativo e culturale. La redazione, composta da volontari, si riunisce ogni mese e assieme decide quale tematica affrontare e quale possa essere la migliore modalità per dare spazio a una comunicazione attiva. Il giornale è aperto a collaborazioni fattive a chiunque voglia apportare il proprio contributo. All’inaugurazione della mostra di oggi interverranno il direttore editoriale Pino Roveredo, il direttore responsabile Elena Dragan, il coordinatore Gabriel Schuliaquer, il caporedattore Gigliola Bagatin, il presidente dell’associazione Alt Mila Sponza, il redattore Daniela Colomban.

Negli anni moltissimi artisti hanno concesso le proprie opere per tale ambizioso progetto, tra questi Andro Malis, Guglielmo Manenti, Ugo Pierri, Andy Prisney, Shanti Ranchetti, Vanni Napso, Giuliano Cesco, Luigi Tolotti, Tommaso Lizzul, Akab, tra i più grandi fumettisti italiani, recentemente scomparso, Andrea Rodriguez, Patrizia Miliani, Andrea Guerzoni, Sergio Pancaldi, Mur Moo, Gabriele Bonato, Spherecode, Antonio Baldino e Roberta Pastore.

L’esposizione, che sarà visitabile fino al 4 aprile, presenta una selezione delle migliori pagine proposte dal fotografo Nanni Spano che cura la grafica e l’impaginazione del giornale dal 2008 in collaborazione con l’Associazione Daydreaming Project di cui è presidente. Tutti i numeri hanno tenuto conto della grande lezione di Basaglia, i collaboratori si sono impegnati per tenere vivo il suo pensiero, la sua guida ed hanno dato voce a chi, molte volte, appariva trasparente.

L’attenzione alle problematiche della società, alle debolezze altrui, mette l’individuo nella condizione di ascolto e dall’ascolto fattivo e costruttivo può esserci innovazione. Attraverso le immagini gli artisti hanno raccontato storie di uomini, di sogni, di forza e di mancanze, di voci e di abbracci mancati, i colori ed i segni hanno rappresentato concetti e sentimenti, nuove prospettive e territori inesplorati. «L’arte comincia dalla resistenza – scriveva Andrè Gide – dalla resistenza vinta. Non esiste capolavoro umano che non sia stato ottenuto faticosamente». —

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