“Zavate e maioni rossi” tra equivoci e tradimenti da domani al Pellico in scena Quei de Scala Santa

TRIESTE. Lucy, è una donna un po' birichina, lui, Davide, è "l'uomo giusto", candidamente innamorato. A far loro da contraltare, ma non soltanto, ci sono l'altro, quello "sbagliato", Carlo, che a...

TRIESTE. Lucy, è una donna un po' birichina, lui, Davide, è "l'uomo giusto", candidamente innamorato. A far loro da contraltare, ma non soltanto, ci sono l'altro, quello "sbagliato", Carlo, che a Trieste si direbbe "un cotoler", un donnaiolo, e sua moglie, Viviana, che non si sa bene se ci è o ci fa.

Questi quattro personaggi si ritrovano a intersecare le loro ragioni e a "sragionare", ruzzolando lungo le insidie dei sentimenti, forse tradimenti e molti equivoci, in "Zavate e maioni rossi", al debutto domani, alle 20.30, al Teatro Pellico. La commedia è portata in scena da "Quei de Scala Santa" nella 32° stagione in dialetto de L'Armonia. Il testo, da un'idea di Alan Ayckbourn, è di Marisa Gregori e Silvia Grezzi, che ne firma anche la regia. In scena Sabrina Gregori, Diego Tamaro, Willy Piccini e Marinella Piccoli.

«Una trama divertente - racconta la regista - si snoda attraverso sotterfugi, bugie che sembrano verità e viceversa, scambi improbabili di ruolo e... maglioni rossi. La commedia impegna gli attori, oltre che in una forte caratterizzazione di personaggi, in una storia in cui gli equivoci nascono e crescono tutti attraverso la parola, con i dialoghi dal ritmo serratissimo che conducono via via i protagonisti verso situazioni assurde ed esilaranti».

«Un tocco di surreale - conclude Silvia Grezzi - non poteva dunque mancare anche nelle scenografie create da Erika Imbimbo, che ricreano un'ambientazione ai giorni nostri adatta a contenere l'inverosimile risultato di bugie dalle gambe troppo corte e di omissioni troppo grandi». "Zavate e maioni rossi" sarà in scena al Teatro "Silvio Pellico" sino al 19 febbraio.

Annalisa Perini

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