Mattarella a Trieste: “Qui è nato un modello di cooperazione”

Pochi luoghi in Europa possono testimoniare così chiaramente la trasformazione avvenuta nelle menti, nei cuori e nella condizione dei cittadini europei e lo straordinario progresso che la comune appartenenza di Slovenia e Italia all’Unione Europea e il loro comune desiderio di pace, di amicizia e di cooperazione hanno prodotto.
Un confine – sino a pochi anni or sono concreto e visibile – si è progressivamente smaterializzato, a tutto vantaggio di una progressiva osmòsi tra le due comunità che costituisce, oggi, un paradigma dello spirito più autentico dell’Unione Europea.
Al posto di quel confine – protagonista e testimone di separazioni, dolori e nostalgia – è nata un’area di cooperazione transfrontaliera, tra Istituzioni, società civili, enti di studio e di ricerca e tanti altri attori del nostro vivere in comune.
In queste terre, particolarmente prezioso si è rivelato il ruolo svolto dalle identità linguistiche diverse da quella italiana, per le quali la nostra Costituzione ha previsto una specifica tutela.
Sono davvero lieto di poter constatare come la comunità slovena in Italia e quella italiana in Slovenia riescano a testimoniare l’orgoglio delle proprie radici, rappresentando, al contempo, un elemento di ancor più stretta unione fra i nostri Paesi; sono veri e propri moltiplicatori di iniziative e di collaborazioni che ci consentiranno – ne siamo certi – di progredire ulteriormente, verso l’accrescimento di un’area di pace e di comune prosperità.
Slovenia e Italia possono ormai essere considerate, a giusto titolo, un modello di cooperazione per l’Europa e il mondo.
(estratto da un discorso pronunciato a Gorizia il 26 ottobre 2016)
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