Uccelli morti da Grado a Trieste: confermati i casi di aviaria

Asugi: “Fenomeno ciclico, ma il numero quest’anno è molto elevato”. Non si può escludere la trasmissione all’uomo, l’appello: “Prestare attenzione a esemplari morti, feriti e malati”

I cigni morti
I cigni morti

Sono stati confermati numerosi casi di influenza aviaria ad alta patogenicità negli uccelli migratori che svernano nella laguna di Grado e anche in gabbiani e cigni lungo la costiera triestina. Lo rende noto con un comunicato l’Asugi, che precisa: “Benché il fenomeno si ripeta ogni inverno, quest’anno sembra che il numero di animali colpiti sia particolarmente elevato.

“Trattandosi di un virus influenzale non si può escludere la possibilità di trasmissione anche all’uomo, mentre è certo che questo virus è molto pericoloso per i polli e per gli altri uccelli allevati, come tacchini, oche, anatre ecc.”

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Moria di cigni tra Lignano e Grado

L’Azienda sanitaria raccomanda pertanto alla popolazione di “non toccare gli uccelli selvatici morti o quelli feriti o che appaiono comunque malati, ma di chiamare il numero per le emergenze 112, ed in breve tempo interverrà il personale specializzato per la rimozione degli uccelli morti o per il trasporto in sicurezza deli uccelli ammalati”.

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La moria di cigni tra Lignano e Grado, cui si aggiunge ora Marina Julia

Si raccomanda particolarmente agli allevatori, anche amatoriali, di pollame di mantenere i volatili al chiuso o almeno in un recinto coperto, e di limitare al massimo gli accessi ai pollai ed ai recinti dove sono custoditi gli animali. In caso di mortalità anomale nell’allevamento gli allevatori sono tenuti ad avvisare immediatamente il servizio veterinario dell’Asugi”.

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