Barcolana, 57, i giovani del team young del Nautico di Trieste: «Che podio su Marta 07»
Andrea, Elena e Raffaele tra gli studenti dell’Istituto Nautico protagonisti a bordo del Maxi classificatosi al secondo posto: «Incredibile»

Ci sono sguardi che raccontano la Barcolana meglio di qualsiasi cronaca: quelli di Raffaele Sancin, Andrea Storici ed Elena Degrassi, tre dei sei studenti dell’Istituto Nautico che hanno vissuto la Barcolana numero 57 da protagonisti a bordo di Marta 07 ex Spirit of Portopiccolo, detentrice del record assoluto di percorrenza alla Barcolana. Selezionati con un recruiting avviato in primavera, il più giovane, il più esperto e l’unica donna dell’equipaggio, oltre a Marta Benussi e Giulia Ascione, hanno condiviso momenti di suspance, adrenalina e orgoglio, raccontando con i loro occhi l’emozione di una regata unica. I tre fanno parte del team “Young”, il progetto del Fast and Furio Sailing Team voluto da Furio Benussi e dedicato alle nuove generazioni, in collaborazione con il Nautico triestino con l’obiettivo di selezionare e formare un equipaggio giovanile con cui sono stati condivisi strumenti, esperienze e visioni.
Per Raffaele Sancin, quindicenne e il più giovane del gruppo, l’esperienza è stata «unica e divertente». A bordo di Marta 07 ha avuto un ruolo di responsabilità come drizzista. «È stato bello lavorare in un team forte e preparato – racconta – perché si è creata una grande complicità. Ci siamo divertiti, ma ci sono stati anche momenti di grande concentrazione, in cui ognuno pensava solo a fare il proprio meglio». Il giorno dopo la regata, mentre già navigava su Arca verso Monfalcone, Raffaele ha cominciato a realizzare l’impresa: «Solo adesso capisco davvero cosa abbiamo fatto. Domenica era solo festa, ma ripensandoci... beh, è stato qualcosa di enorme». Quando, sul terzo lato, davanti a loro c’era solo Arca e dietro il mare vuoto, il giovane velista è rimasto senza parole: «Il distacco che avevamo dato era incredibile. Temevo Shockwave, li avevo visti in forma, non mi aspettavo un vantaggio così grande. Sono davvero felice e soddisfatto».
Anche Andrea Storici, diciannove anni, prodiere e studente dell’ultimo anno del Nautico indirizzo logistica, parla di un’esperienza che gli ha lasciato molto. «È stata una bellissima occasione di crescita – racconta –, sia come velista che come persona». Quando si sono trovati con Arca davanti e il resto della flotta alle spalle, il sentimento comune è stato di appagamento: «Era il segno che tutto il lavoro fatto aveva portato i suoi frutti. Eravamo fieri, perché questo è un equipaggio di giovani, molti dei quali non avevano mai partecipato a una regata. Tagliare il traguardo secondi alla Barcolana è stato incredibile». In quei momenti, nessuno ha parlato. «Fino all’ultimo metro c’erano silenzio e concentrazione – ricorda –, poi la consapevolezza di aver fatto qualcosa di grande. Il giorno dopo, finalmente, abbiamo realizzato tutto: un traguardo che nel nostro percorso, anche professionale, avrà un grande valore».
Elena Degrassi, 19 anni, si è diplomata al Nautico la scorsa estate e oggi studia Ingegneria navale, il suo ruolo è stato al carrello randa. «Sono felicissima – racconta con la voce ancora carica di emozione –. È stata un’esperienza speciale, perché eravamo tutti ragazzi, non ce lo aspettavamo, arrivavamo da una giornata di prove andata male. Quando abbiamo tagliato il traguardo, la felicità era incontenibile». Ricorda bene il clima a bordo sull’ultimo lato: «Eravamo sollevati. Shockwave era ormai lontana, sapevamo di avercela fatta».
La partenza è stata il momento più teso: «C’erano vento, le voci, l’agitazione… ma tutto gestito con lucidità. Dopo la prima boa ci siamo trovati fianco a fianco con Arca, poi, quando il vento è calato c’erano silenzio e concentrazione massima, solo Gabriele (Benussi, ndr) e il tattico parlavano». Poi un’intuizione: «Abbiamo visto Shockwave strambare, mentre noi siamo rimasti sulla pressione. Abbiamo capito che stava succedendo qualcosa, ma in regata non è mai detta l’ultima parola». Il giorno prima, una drizza del fiocco si era rotta, complicando le manovre. «Gabriele Benussi ci ha detto: “Questo è l’ultimo giorno per sbagliare”. E noi l’abbiamo preso alla lettera». —
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