Gialuz: «La Barcolana è un mix tra Palio di Siena e maratona di New York»

Il presidente della Svbg: «La manifestazione è in continua crescita, sa essere inclusiva e coinvolge sempre di più associazioni e territorio»

Valeria Pace
Mitja Gialuz, presidente della Svbg (Lasorte)
Mitja Gialuz, presidente della Svbg (Lasorte)

​​​​​​«La Barcolana è un’alchimia, un mix unico, sa essere al tempo stesso Palio di Siena e maratona di New York», insomma non è solo un evento identitario per la città di Trieste ma ha un obiettivo richiamo internazionale. Ne è convinto Mitja Gialuz, da ormai più di dieci anni da presidente della Società velica di Barcola e Grignano (Svbg), un’istituzione in città.

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Presidente, che cosa si aspetta da questa Coppa d’autunno e com’è andata la Barcolana finora?

«Benissimo, al di là delle più rosee aspettative per partecipazione e qualità degli eventi. C’è stata un’accoglienza straordinaria in tutta la regione. E per la Coppa d’autunno mi aspetto sia una regata all’insegna del coinvolgimento che racchiuda in sé tutti i valori e i significati che abbiamo sviluppato in questi 12 giorni: passione, inclusione e senso di comunità».

Lei ha visto crescere la Barcolana... Com’è diventata?

«L’ho vista crescere nel senso che si sono ampliati i tempi in cui si tiene, con quasi due settimane di appuntamenti, e anche in termini spaziali: gli eventi non coinvolgono più solo Trieste, ma anche Aquileia, Grado, Lignano e il lago di Cavazzo. E poi ci sono i progetti strategici promossi, come l’attenzione per le periferie, la regata della legalità, l’inclusione con tante iniziative volte ad abbattere barriere fisiche e mentali. Mi piace sottolineare che c’è stata una crescita prorompente: al di là dei nostri impulsi ci sono decine e decine di associazioni che si mettono in moto per la Barcolana».

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E quali sono le linee di sviluppo pensate per il futuro?

«Puntiamo a crescere nel primo fine settimana. Quest’anno abbiamo avuto più di mille atleti in acqua, tra fiumi, mare e laghi. Vogliamo fare ancora di più, coinvolgendo maggiormente i rioni e le periferie ma con un’attenzione per i servizi che vengono dati per permettere la Barcolana. Giovedì abbiamo inaugurato un parcheggio speciale, che permette di risolvere una forte criticità in città. Barcolana non vuole essere solo una leva per il turismo, ma vuole farsi carico della qualità della fruizione dell’evento e in quest’ottica abbiamo creato Borgo Cavana».

Barcolana è più un evento legato di Trieste o un’occasione internazionale?

«Sa essere entrambe le cose, è un’alchimia, un mix unico che riesce ad essere allo stesso tempo Palio di Siena e maratona di New York».

Un esempio di questo è il forte coinvolgimento di Wendy Schmidt, moglie dell’ex Ceo di Google...

«Sì, una grande armatrice che arriva dagli Stati Uniti, vince la Barcolana più avvincente dal punto di vista sportivo, e si innamora di Trieste e del suo mare. È proprio una storia che racconta che cos’è la Barcolana. La sua presenza e i suoi progetti hanno ci hanno poi stimolati per riflettere sul tema della sostenibilità ambientale e ad agire per la tutela del mare e delle acque».

In che modo?

«Abbiamo avuto 10 giorni di appuntamenti ed eventi, con approfondimenti sui cetacei, sulla salvaguardia dei fondali e poi c’è la scoperta di quello che succede a 3-4 mila metri di profondità, con un videomapping sul municipio di Trieste. Vedere gli occhi dei bambini stupiti ed entusiasti delle immagini degli abissi degli oceani registrate dalle navi della Fondazione di Wendy Schmidt è stata tra le cose più belle di quest’anno, così come gli sguardi di quelli che hanno partecipato agli eventi a Roiano e ad Altura».

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