Festa in Transalpina con la palla a spicchi: debutta il campo che abbatte i confini

L’ha realizzato la Fondazione Goran Dragić come omaggio a Go!2025. Coinvolto Luigi Datome che non ha potuto però partecipare all’evento

Marco Bisiach
Alcuni momenti dell'inaugurazione del nuovo campo di basket senza confini (foto Marega)
Alcuni momenti dell'inaugurazione del nuovo campo di basket senza confini (foto Marega)

 

«Cara pallacanestro, dal primo momento in cui ho messo piede sul campo vicino al confine, ho capito che saresti stata il mio grande amore». L’inizio di una lettera scritta da un giocatore o una giocatrice guardandosi alle spalle, agli inizi di una splendida carriera.

Così iniziava anche il video emozionale pensato per l’inaugurazione del Gogi&Gigi Borderless Court, il campo da basket senza confini aperto in Kolodvorska pot, a due passi da piazza Transalpina – Trg Evrope.

Inaugurato a Nova Gorica il campo di basket senza confini Gogi&Gigi

In fondo, quella lettera avrebbe potuto scriverla anche Gogi, Goran Dragić, la cui avventura con la palla a spicchi in mano non è iniziata certo sui parquet scintillanti dell’Nba che l’hanno visto poi per una vita protagonista, ma su campetti di strada come quello di Nova Gorica e Gorizia, pensato per la Capitale europea della Cultura.

Ecco il perché di quel video, ecco il perché dell’emozione, vera, che si leggeva negli occhi dell’ex fuoriclasse e capitano della nazionale slovena (trascinata al titolo di campione d’Europa nel 2017) assieme all’amico e collega Gigi Datome padrino dell’impianto senza confini.

Gigi non è potuto essere presente ma lo ha fatto con il pensiero e con un videomessaggio nel quale ha promesso presto di venire a sua volta in riva all’Isonzo «per vedere con i miei occhi il frutto di questo straordinario progetto di cui sono onorato di far parte».

«Questo è molto di più di un semplice campo da basket – ha detto l’ex capitano azzurro, ricordando che proprio contro la Slovenia ha giocato l’ultima partita in carriera – è un simbolo di quello che lo sport e il basket in particolare possono fare. Lancia un messaggio di inclusione, non ci possono essere barriere o confini quando si parla di essere insieme, di giocare a pallacanestro».

Concetti ripetuti più volte anche da Dragić (che, poi, ai microfoni dei media avrebbe poi ricordato le ore passate a bere un caffè o a fare shopping a Gorizia e a Trieste, lui che ha una zia che vive a Nova Gorica), spiegando di non vedere l’ora di ammirare «tanti nuovi giovani crescere qui, su questo campo, per diventare magari un giorno dei grandi campioni».

Del resto, lo scopo del progetto #Podamdaigram, nell’ambito del quale il campo è stato realizzato, è proprio quello di promuovere l’attività sportiva nelle giovani generazioni. Lo ha sottolineato pure Matevž Frangež, Segretario di Stato del Ministero dell’Economia del Turismo e dello Sport della Repubblica di Slovenia, ricordando la collaborazione del Governo con la Fondazione del campione, e aggiungendo che «d’ora in poi in questo luogo ci batteremo ma non come ai tempi della guerra che insanguinò questo confine, e solamente giocando a basket in amicizia».

 

Il Governo sloveno ha creduto fortemente nel progetto del campetto transfrontaliero, contribuendo con 100 mila euro che si sono aggiunti ai poco più di 288 mila investiti dal Comune di Nova Gorica e ai 15 mila garantiti dalla Fondazione Goran Dragić. Prima di Frangež, in una cerimonia festosa e circondata dall’affetto di centinaia di spettatori giovani e meno giovani, sloveni e italiani, avevano preso la parola il sindaco di Nova Gorica Samo Turel («Questo impianto diventa un altro ponte che ci unisce a Gorizia, e che ci rende ancor più una realtà senza confini»), la direttrice dello Javni zavod Go! 2025 Mija Lorbek (che ha spiegato come il Gogi&Gigi Borderless Court non sarà solo uno spazio per lo sport, ma ospiterà anche eventi culturali e manifestazioni di vario genere) e l’assessore comunale allo Sport di Gorizia Giulio Daidone. «Inaugurando questo campo abbiamo mostrato una volta di più come si abbattono i confini, che devono sparire ovunque – ha detto –. Speriamo di dare il nostro esempio ad altri, e intanto di vedere tantissimi giovani di Gorizia e Nova Gorica giocare insieme sotto questi canestri».

In un pomeriggio di emozioni, emozionante è stato anche il percorso che ha preceduto il taglio del nastro. C’è stato tempo e modo per ammirare a bocca aperta e immortalare in foto e video i voli dei giocatori e acrobati del gruppo “Dunking Devils”, e per applaudire l’esibizione del duo di ballerine “Kamikazete”. Poco prima, erano stati premiati i primi “padroni” del campetto, i ragazzini che hanno vinto il torneo di basket giovanile 3 contro 3 organizzato in mattinata dalle società cestistiche di Gorizia e Nova Gorica per inaugurare anche con la palla a spicchi quello che sarà un riferimento per tutti gli appassionati di pallacanestro dell’area transfrontaliera. Perché, come recitava la lettera da cui tutto è partito, sport e basket sono in fondo una questione di cuore. —

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