A Gorizia un obelisco di luce per illuminare lo spirito di Go!2025
Sabato 18 ottobre l’inaugurazione alla Casa Rossa: Go!Pharus è stato ideato da Celia Stefania Centonze come simbolo di dialogo dopo decenni di divisioni, incomprensioni, ferite

«Diventerà la nostra torre Eiffel», sorrideva l’altro giorno il sindaco Rodolfo Ziberna. Ovviamente sapeva di esagerare ma il Comune di Gorizia ci tiene parecchio all’obelisco della cultura e della pace, Go!Pharus, che viene realizzato in questi giorni nel piazzale della Casa Rossa, un’area iconica dai mille significati, a due passi da Nova Gorica, simbolo di dialogo dopo decenni di divisioni, incomprensioni, ferite.
L’obelisco diventerà il simbolo della Capitale europea della cultura. Rimarrà anche negli anni a venire, quando Go!2025 finirà nel libro dei ricordi, e «sarà un faro di civiltà, un riferimento per la città e un monito per il futuro, ricordando l’importanza di superare i confini, non solo geografici, ma anche mentali e culturali», spiega l’artista Marco Nereo Rotelli.

Ideato dall’interior designer e artista triestina Celia Stefania Centonze, fondatrice dello studio di architettura e interior design Plateam di Milano, la struttura sta prendendo forma: avrà una pianta quadrata di 2,50 x 2,50 metri e un’altezza di 9,75 metri. Rotelli, proprio in queste ore, sta dipingendo versi dedicati alla pace, tratti dalle opere di alcuni dei più grandi poeti italiani e sloveni, tra cui Giuseppe Ungaretti, France Prešeren, Carlo Michelstaedter e France Bevk.
Le loro parole, incise nel vetro, si trasformeranno in un messaggio universale di incontro e solidarietà tra i popoli. Sono previsti anche interventi musivi artistici realizzati dalla Fondazione Bambini e Autismo di Pordenone che ha fondato, nel 2004, l’Officina dell’Arte, un luogo di inclusione pensato per le persone autistiche, in cui operano anche persone neurotipiche. Composto da mosaicisti, grafici e operatori sanitari e sociosanitari, il sodalizio attraverso il laboratorio di mosaico realizza opere collettive di piccole e grandi dimensioni che vengono esposte in diverse mostre in Italia.

La cerimonia di inaugurazione si svolgerà sabato 18 ottobre alle 18. E sarà una grande «festa condivisa» fra Gorizia e Nova Gorica. I sindaci Rodolfo Ziberna e Samo Turel esaltano «il forte valore simbolico dell’opera che è un invito - dichiarano convintamente all’unisono - a superare tutte le divisioni e a guardare al futuro con speranza».
La forma slanciata dell’obelisco, archetipo di elevazione e connessione tra terra e cielo, rappresenta la solidità delle radici storiche di Gorizia e la sua proiezione verso un futuro di prosperità e convivenza pacifica. «Quest’opera innovativa vuole sfidare le convenzioni architettoniche con una raffinata fusione di vetro e ferro, materiali che raccontano storie di trasparenza e resilienza», spiega la designer Centonze.
Mentre l’artista Marco Nereo Rotelli evidenzia come i suoi vetri cromatizzati «rifletteranno i raggi solari, creando un caleidoscopio di sfumature che si diffonderà nello spazio circostante. La luce e i colori trasformeranno l’obelisco in un’esperienza sensoriale unica, coinvolgendo cittadini e turisti in un suggestivo gioco di riflessi e bagliori dinamici». —
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