Pallacanestro Trieste, il capitano Deangeli: «Ora serve più continuità»
Parla il capitano dei biancorossi: «A Istanbul è stata una grande emozione. Siamo forti, dimostriamolo a partire dalla gara con Milano»

Da Istanbul al PalaRubini, dal Galatasaray all'Armani Milano per continuare un percorso di crescita.
La Pallacanestro Trieste prepara il ritorno in campionato nella giornata che si apre stasera alle 20.30 con l'anticipo tra Brescia e Cremona e che domenica alle 16 riporterà le scarpette rosse dell'Olimpia in città. A guidare la formazione di coach Gonzalez, ancora una volta, Lodovico Deangeli, co-capitano assieme a Markel Brown di una squadra che ha voglia di regalarsi una domenica da ricordare dando continuità all'impresa sul Bosforo.
L'immagine dell'ultimo possesso contro il Galatasaray, con lei che stringe il pallone al petto, è significativa. Quali emozioni le ha regalato la vittoria a Istanbul?
«Da triestino, da capitano è stato bellissimo. Stringere la palla tra le mani e portarla al petto è stato un gesto istintivo, me la sarei portata a casa volentieri e prima di passarla all'arbitro me la sono anche baciata. Una vittoria fortemente voluta, una bella storia, un bel modo non solo di rappresentare Trieste in Europa ma di esaltarla su uno dei parquet storici di questa Champions League. Ci lascia consapevolezza, siamo una squadra molto forte, completa e profonda, non ci manca niente, dobbiamo solamente trovare la continuità per essere sempre come siamo stati a Istanbul».
La vittoria contro il Galatasaray un punto di svolta. Al di là dei due punti, quanto è importante questa partita per la mentalità della squadra?
«Spero che possa essere il punto di svolta della stagione. Era la prima volta in cui ci trovavamo un po' con le spalle al muro nel senso che dovevamo vincere per trovarci poi nelle condizioni di essere artefici del nostro destino contro il Wurzburg. Il fatto che la risposta del collettivo sia stata questa è segno di unità di intenti, di un gruppo sano tutto sulla stessa pagina del libro e che sa in che direzione deve andare».
Ha guadagnato con merito la fiducia di coach Gonzalez. Oltre 11 minuti di impiego medio in campionato, 12 minuti anche a Istanbul. In che modo il coach è riuscito a sfruttare al meglio le sue qualità e quali sono le cose fondamentali che le chiede di portare sul parquet in ogni partita?
«Trovo Gonzalez una persona molto sensibile, gentile e disponibile ed è un coach meritocratico che premia impegno e serietà. Penso di essermi guadagnato la sua fiducia così, con il lavoro quotidiano. In campo quello che mi chiede, nei minuti in cui mi impiega, è di essere un punto di riferimento per la squadra da un punto di vista difensivo non solo per la responsabilità individuale ma anche vocalmente per aiutare gli altri. In attacco lavora e crede nelle mie letture e nel fatto che sono un giocatore che capisce il gioco. In tutte le situazioni in cui si creano le condizioni per un tiro aperto o una penetrazione, quindi, mi incoraggia a prendermele sempre».
Dopo una vittoria così importante, quali sono i prossimi passi che Trieste deve compiere per consolidare il riscatto e raggiungere gli obiettivi stagionali?
«Dobbiamo dare un grande passo in termini di consapevolezza. Adesso la situazione in Europa è buona, in campionato siamo in una discreta posizione per cui non dobbiamo vivere le settimane pensando di dover dimostrare qualcosa, dobbiamo consolidare la continuità perché abbiamo tutti gli strumenti per essere una realtà credibile a livello nazionale e non solo».
Considerazione finale sulla sfida di domenica contro Milano. Come vedi la partita contro l'Armani?
«Una sfida mai banale perché Milano è al top in Italia e in Europa, bella perché giocheremo in un palazzetto pieno di entusiasmo. So che hanno qualche infortunio, hanno l'impegno dell'Eurolega che sicuramente incide, noi ci concentriamo su di noi e su quello che dobbiamo fare perché le squadre che hanno l'ambizione di essere forti devono pensare a loro stessi. È il test perfetto per poterci misurare dopo la buona prestazione di Coppa».
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