Per la Triestina Calcio pochi punti senza punte

Dopo lo stop di Vertainen il rendimento della Triestina si è quasi dimezzato: prima Marino e ora Tesser con poche opzioni ma non si può perdere terreno

Antonello Rodio
Il finlandese Vertainen è fermo da oltre un mese
Il finlandese Vertainen è fermo da oltre un mese

La brusca frenata della Triestina, accentuata dalla sconfitta contro la Dolomiti Bellunesi, è iniziata ben prima dell’arrivo di Tesser sulla panchina alabardata. Nonostante le buone prestazioni, anche l’Unione di Marino aveva raccolto davvero poco nell’ultimo periodo e i numeri sono lì a dimostrarlo.

Triestina, Tesser non può risolvere tutto: le assenze ora iniziano a pesare
Tesser a bordo campo lunedì sera (Lasorte)

Se fino alla settima giornata, dunque vittoria sul Renate compresa, la squadra alabardata aveva fatto 11 punti e viaggiato a 1,57 punti di media partita, nelle ultime quattro gare ha raggranellato appena 2 punti facendo segnare in questo poker di partite un misero 0,5 di media che ha fatto scendere quella complessiva a 1,18 a match.

Tutte le squadre possono avere un periodo di appannamento e di fisiologico calo, il problema è che la Triestina non se lo può permettere partendo da quel micidiale -23 di penalizzazione. Come si spiega questa improvviso rallentamento?

Al di là degli episodi sfortunati, di qualche prova meno convincente e delle evidenti lacune della rosa, il dato di fatto principale è uno solo: senza attaccanti incisivi non si segna, e nel calcio se non si fa gol non si vince e non si fanno punti, nemmeno se si staziona per gran parte della partita nella metà campo avversaria.

Infatti in queste quattro famigerate gare (contro Novara, Cittadella, Pergolettese e Dolomiti) la Triestina non ha mai segnato su azione. L’unica rete messa a segno, quella che ha permesso di pareggiare con la Pergolettese, è la punizione vincente di Ionita. Per il resto zero gol.

Non è un caso che questo periodo di digiuno sia coinciso con l’assenza di Vertainen, di sicuro l’attaccante che si è rivelato il più efficace in zona gol (pur non essendo un bomber) dello striminzito attacco alabardato. Un reparto nel quale Faggioli si dimostra generoso e si dà un gran da fare ma è ancora alla ricerca del feeling con la rete che sembra aver smarrito da un paio di anni, mentre Kljajic è ancora acerbo e poco incisivo (anche se lui una rete almeno l’ha segnata).

Quando il finlandese si è infortunato per un guaio muscolare, la squadra ha avuto una reazione d’urto, quasi uno shock positivo segnando addirittura tre reti nel secondo tempo contro il Renate. Ma poi le magagne e le incertezze di un reparto risicato e con grosse lacune sono inevitabilmente e impietosamente venute a galla, provocando una sterilità che va al di là dei moduli utilizzati e dei tecnici in panchina.

E la cosa ancora più preoccupante è che Vertainen, dopo l’evidentemente frettoloso rientro per pochi minuti nella partita con la Pergolettese, ha avuto una ricaduta che lo terrà fuori a lungo. Pertanto, a meno di pescare qualche svincolato che sarebbe però a corto di condizione, sarà necessario aspettare il mercato di gennaio per cercare robusti rinforzi per il settore offensivo.

Ma il pericolo è che sia troppo tardi, perché per intervenire sul mercato serve che in quel periodo la squadra abbia ancora qualche possibilità di farcela a centrare l’obiettivo play-out, altrimenti è comprensibile che non si vadano a investire risorse per un traguardo ritenuto impossibile. Ma è presto per fasciarsi la testa e tempo per tornare sulla rotta giusta ancora ce n’è.

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