Triestina, Tesser non può risolvere tutto: le assenze ora iniziano a pesare
La scivolata contro la Dolomiti Bellunesi non va né minimizzata né ingigantita: ma la mancata costruzione della squadra è un fattore importante

La sconfitta subita dalla Triestina al Tognon è di quelle pesanti. Non tanto o solo per la classifica (resa inguardabile dalla penalizzazione e non da ieri) ma soprattutto per la fiducia. Perdere una partita nella quale un gruppo tiene in mano le redini del gioco e consente al suo portiere una serata quasi da disoccupato fa male.
Nel day after la scivolata dell’Unione non va nè minimizzata, nè ingigantita. Il secondo aspetto, quello che si insinua nella tifoseria, non porta da nessuna parte. Tesser non ha bisogno di difese, per lui parlano la sua carriera e il miracolo dell’ultima stagione. Sia la società che lo ha scelto, quanto tutto l’ambiente che giustamente lo ha accolto a braccia aperte, sanno quali sono le sue caratteristiche.
Poi si può discutere sulle tempistiche della scelta. Perché un insediamento così improvviso e a tre giorni da una partita delicata? Lo saprà la società. Sul piano morale l’adesione di Attilio al progetto di far risalire l’Unione è totale così come sono inossidabili le sue convinzioni sul piano tecnico e tattico.
Lo si è visto già in campo: la squadra lo ha seguito e Attilio ha trasmesso la sua interpretazione del calcio fatta di pressing e densità nella metà campo avversaria armi che talvolta stentano a produrre risultati quando l’avversario si chiude e soprattutto quando non si passa in vantaggio. Il bravo Marino privilegiava maggiormente il palleggio e lo sviluppo per linee orizzontali ma il passato conta poco.
Il problema dell’attacco è strutturale, come strutturale è anche la coperta corta negli uomini a disposizione della difesa anche se lunedì ha arginato con successo le avanzate avversarie (fatta eccezione per una palla gol e per il rigore). Il tema è la logica conseguenza della non-costruzione della squadra nel periodo estivo alla quale potrebbe aggiungersi una mancanza di tenuta atletica (per ora non si è constatata) vista la preparazione saltata nella fase precampionato.
I giocatori sono questi e Tesser con questi deve lavorare e lo sa bene. È da alcune settimane che l’Unione ha rallentato la sua marcia da quando cioè si è fermato Vertainen, non un bomber ma una punta di ruolo. L’assenza del finlandese ha reso ancor più evidente le difficoltà negli ultimi venti metri di Faggioli costretto (con Kliajc preservato per un’eventuale cambio) a cantare e a portare la croce al di là dei suoi limiti che ci sono.
Ma attenzione perché non è trascurabile nemmeno l’assenza dei terzini titolari (Tonetto e Silvestro) con Anzolin destinato a fare il centrale. Sui lati hanno giostrato Moises (un ragazzo che al momento può fare da centrale spezzoni di gara) e D’Amore che è un centrocampista e in mezzo Tesser ha dovuto anche fare a meno di SIlvestri. Insomma, viste le tante emergenze, la prestazione contro la squadra dell’ex Bonatti è stata positiva o comunque competitiva.
Per questo motivo a fine incontro Tesser ha sottolineato il rammarico per la sconfitta. Ora c’è da evitare la depressione e il prossimo avversario il Brescia non fa dormire sonni tranquilli. A questo punto, sapendo da dove si era partiti, sarebbe opportuno che l’ambiente faccia uno sforzo a sostegno dell’Unione. Non è il momento delle percentuali (comunque basse) sulle possibilità di salvezza. A quelle eventualmente ci si penserà tra un mese.
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