La Triestina sconfitta di misura nel derby contro Vicenza: finisce 1-0

Hanno vinto i più forti ma in campo la differenza non è stata abissale: l’Unione esce a testa alta dal Menti

Ciro Esposito
(foto Andrea Lasorte)
(foto Andrea Lasorte)

Il tributo del Menti in festa alla sua squadra ammazza campionato da una parte, dall’altra gli alabardati comunque applauditi dal manipolo di coraggiosi triestini giunti a Vicenza. Le due facce impietose del calcio si incarnano nell’ultima partita dell’anno. Da una parte uno squadrone con un società solida alle spalle, dall’altra i ragazzi di Tesser che hanno fatto della resilienza ai disastri societari la loro arma.

Hanno vinto i più forti ma in campo la differenza non è stata abissale, anzi. La Triestina ha contrapposto alla corazzata di Gallo la disciplina, l’orgoglio e la voglia di resistere.

Nella prima frazione l’Unione avrebbe anche potuto scalfire la corazza berica ma il killer instinct non è nelle sue corde. Non lo è stato domenica come in altre occasioni. Il tecnico di casa ha a disposizione due squadre, Tesser nemmeno cinque giocatori per i cambi. La differenza è anche questa e così nel finale di gara la capolista ha pescato il jolly con Tribuzzi.

Il Vicenza ha costruito di più com’era logico, ha colpito un palo e quindi non si può certo dire che non abbia meritato. Ma l’Unione esce a testa alta dal Menti stracolmo di supporter già proiettati verso la B e con l’en plein di vittorie. La Triestina viaggia in tutt’altra direzione ma non certo per colpa di questa sconfitta, né per quello che in questa stagione ha saputo fare in campo.

L’impegno e i dubbi

Nonostante le temperature l’Unione chiude l’anno sotto zero in classifica. Ma per l’impegno merita un applauso e tanti auguri di cuore. Un atteggiamento e anche i 21 punti fatti dovrebbero essere sufficienti spronare l società a tenere duro se solo avesse chiaro in testa quale progetto voglia perseguire. E l decisione sul da farsi rinviata a gennaio non tranquillizza ambiente e giocatori.

Gli assetti

Da settimane Attilio Tesser non può schiodarsi dallo stesso undici di partenza. Non ci sono terzini di ruolo, i centrali difensivi sono contati, in attacco non c’è Vertainen la punta più prolifica dell’Unione. E allora il tecnico di Montebelluna di necessità virtù confidando su un centrocampo d’esperienza e sull’estro di Gunduz e in parte di Vicario per la fase offensiva. Sull’altro fronte Gallo può contare su un squadra doppia di livello. Rispetto alla previsioni il tecnico di casa inserisce in mediana Rada, mezzala più votata all’incursione che alla copertura.

I primi rischi

L’Unione rischia subito di andare sotto ma Matosevic è bravissimo respingere l colpo di testa da cinque metri di Rada. La Triestina risponde due minuti dopo con affondo e conclusione alta di Crnigoj. L’Unione gioca con equilibrio e ordine e il Vicenza si rende pericoloso solo con un una girata di Morra che sfiora il palo con Matosevic fuori causa.

Dopo il 20’ sale la pressione vicentina che produce un serie d corner su quali Moretti e compagni si difendono con affanno. Nel finale di frazione tuttavia gli alabardati riescono ad alzarsi un po’ allentando l’aggressione dei padroni di casa. Il primo tempo si chiude con un nulla di fatto in un match dai ritmi non enfatizzati e comunque abbastanza equilibrato.

Ripartenza pimpante

Si riparte con la Triestina che appare intenzionata da metterci più energia. Il Vicenza tuttavia è un martello: lavora sulle fasce, accelera e colpisce il palo esterno con Morra al 5’. Vicario, fino a quel momento più che positivo, si infortuna in uno scontro a centrocampo ed entra Faggioli (12’).

I cambi decisivi

Gallo invece cambia per dare slancio al suo Vicenza: davanti con Rauti per Capello, sulla destra con Tribuzzi per Caferri, Ci prova Costa dalla distanza al 21’ ma la rasoiata finisce a fil di palo. Ma anche la Triestina va vicina al gol con un diagonale di Gunduz. Il Vicenza non si fa prendere dall’ansia ma vuole vincere e getta nella mischia anche Stuckler al posto di Morra.

Gol e reazione

All’Unione non resta che stringere i denti fino a quando sulla destra proprio il neoentrato Tribuzzi trova la conclusione che batte Matosevic. L’Unione però non è mai doma e un’incursione di Pedicillo a destra viene fermata con un sospetto fallo ai margini dell’area. Le immagini suggeriscono all’arbitro di concedere una punizione dal limite (e doveva essere giallo e espulsione di Costa).

Matosevic salva su Stuckler di testa. Esce uno stremato e claudicante Crnigoj ed entra D’Urso. La gara per volge all’epilogo. Il Vicenza sfiora il raddoppio in ripartenza con gli alabardati ancora una volta protesi in vanti alla ricerca del pari. Ancora una volta chapeau agli uomini di Tesser che danno l’addio a un anno terribile a testa alta. Anzi a testa altissima.

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