Addio Ghidini, maestro di calcio al Cgs e al Fani

TRIESTE. Un pupazzo della sua amata Juventus e una maglia con le firme dei ragazzi degli Allievi del Fani Olimpia. Questi gli oggetti esposti ieri mattina ai funerali di Carlo Ghidini, il 44enne dirigente calcistico triestino scomparso pochi giorni fa in seguito alle conseguenze di un infarto. Nato il 27 dicembre 1970 a Gorizia, ma sempre vissuto a Trieste, dai primi anni novanta operante in città come guardiafuoco, Ghidini aveva iniziato ad avvicinarsi al calcio a Villa Ara fornendo il suo contributo di dirigente e aiutoallenatore al Centro Giovanile Studenti. Centinaia i ragazzi che sono stati seguiti da Ghidini, famoso per i suoi calci di punizione a foglia morta e le sue rabone. Dopo qualche anno di stop, tre anni or sono si era riavvicinato al mondo del pallone spostandosi in via Pascoli con il Fani Olimpia, società con cui militano attualmente tre suoi nipoti. Assieme all'allenatore Flavio Era, Ghidini aveva seguito le squadre Esordienti e Giovanissimi. Quest'anno stava curando gli Allievi provinciali. «Se ne va un Don Bosco dei tempi moderni, una persona che aveva sempre la parola giusta al momento giusto per tutti i più piccoli», il commento di un affranto Flavio Era. Carlo Ghidini, juventino e comunista doc, lascia i genitori Fausto e Fernanda, la sorella Antonietta, il fratello Wlady e gli adorati nipoti Luca, Giulia, Alessandro e Federico. (tosq.)
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