Allarme attentati Schierati 90mila uomini e misure anti-droni

Per Europol e intelligence i campionati sono un evento a rischio Lo Stade de France possibile obiettivo, come il 13 novembre 2015
Di Maria Rosa Tomasello
French riot police officers stand guard outside the Stade de France in Saint Denis, north of Paris, Saturday, Feb. 6, 2016. (ANSA/AP Photo/Thibault Camus)
French riot police officers stand guard outside the Stade de France in Saint Denis, north of Paris, Saturday, Feb. 6, 2016. (ANSA/AP Photo/Thibault Camus)

Gli esperti dicono che i luoghi più a rischio sono gli obiettivi simbolici e, tra questi, primo fra tutti, lo Stade de France nei giorni in cui ospiterà la partita di apertura e la finale di Euro 2016. Per garantire la sicurezza, la Francia alzerà uno “scudo” senza precedenti: 77mila tra poliziotti, gendarmi e soldati, 13mila guardie private e mille volontari, oltre 90mila persone schierate 24 ore su 24. A queste si aggiungerà parte dei 10mila militari dell’operazione “Sentinelle”, che sorveglierà infrastrutture e trasporti. «Il 100% di precauzioni non assicura il rischio zero, ma abbiamo fatto di tutto per scongiurare il pericolo» ha detto il ministro dell'Interno Bernard Cazeneuve.

Il filo rosso della paura che lega il calcio all’incubo del terrorismo si dipana dalla spaventosa mattanza di Parigi: 130 morti il 13 novembre 2015 in una feroce sequenza di attentati che, alle 21.20, comincia proprio dallo stadio della capitale. L’impianto da 80mila posti a Saint-Denis è stracolmo per l’amichevole Francia-Germania, in tribuna d’onore ci sono il presidente della Repubblica François Hollande e la cancelliera Angela Merkel. Quindici minuti dopo il calcio d’inizio un uomo si presenta all’ingresso cercando di entrare, ma un addetto alla sicurezza si accorge della cintura esplosiva. L’uomo fugge e dopo circa 20 minuti si fa saltare in aria davanti al ristorante Events, vicino all'ingresso D, uccidendo una persona. Ha due complici, che lo imitano poco dopo, facendosi esplodere alle 21.30 e alle 21.53 davanti a due fast food della zona, ma senza fare vittime.

In una Parigi dove lo stato d’emergenza è stato prorogato per la terza volta fino al 26 luglio, dopo la conclusione di Europei e Tour de France, l’allarme sicurezza è elevato. Il 14 maggio il capo di Europol Rob Wainwright ha ammesso che i campionati sono «un obiettivo attraente» per i foreign fighter e i “lupi solitari” legati all’estremismo jihadista e ha definito «facile in modo allarmante» colpire obiettivi come caffè, ristoranti, sale da concerto. O come le fan zone di Euro 2016, dove davanti ai maxi-schermi è previsto un afflusso di 8 milioni di persone: per questo il budget per la sicurezza nelle aree riservate ai tifosi è passato da 12 a 24 milioni.

Pochi giorni dopo il falso allarme all’Old Trafford di Londra, dove il 15 maggio lo stadio è stato evacuato per il ritrovamento di un finto ordigno dimenticato durante una esercitazione, il 19 maggio anche la Bka, la Polizia federale tedesca, ha rinnovato l’allarme per Euro 2016, indicando lo Stade de France come possibile obiettivo. «Sappiamo che l’Is ha nel mirino gli Europei» ha ripetuto anche Hans-Georg Maassen, presidente del Verfassungsschutz, il servizio segreto interno tedesco. Anche la Dsgi, l’intelligence interna francese, ha dichiarato che «l’Is pianifica nuovi attacchi».

Davanti a una minaccia che rischia tra l’altro di lasciare semivuoti gli impianti durante le 51 partite che si disputeranno in 10 città, lo spiegamento di forze è imponente. Spesa prevista 800 milioni, mentre la Uefa ha stanziato 34 milioni. Le teste di cuoio saranno dispiegate a tutela delle 24 nazionali, con un numero di unità variabili - da tre a sei in relazione al grado di rischio - che vigileranno all’esterno, mentre la sicurezza interna sarà a carico di squadre e organizzatori. Gli azzurri non sono considerati un obiettivo tra i più sensibili.

L’accesso ad alcune zone di ritrovo ufficiale sarà permesso solo dopo l’esame di un dispositivo di riconoscimento facciale. I 10 stadi e i 24 campi usati per gli allenamenti saranno dichiarati “no-fly zone”: «Dispiegheremo misure anti-drone inedite - ha detto il capo della sicurezza di Euro 2016, Ziad Khoury - I dispositivi interferiranno con i droni e ne prenderanno il controllo». Tra le ipotesi prese in considerazione anche il lancio di agenti chimici sulla folla: «Bisogna immaginare tutti gli scenari - ha detto Khoury - compresi i meno probabili».

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