Almeno quattro club in bilico, si rischia una serie A ridotta

TRIESTE. Nuvole minacciose si addensano sul massimo campionato di basket. Le diciotto squadre ipotizzate nell'ultima riunione di lega, a poco più di due settimane dalla data ultima per chiedere il riposizionamento nelle serie inferiori, sembrano essere davvero un sogno irrealizzabile. Quante squadre, il prossimo 15 giugno, chiederanno di autoretrocedersi e quante, nel caso, saranno disposte ad accettare un eventuale ripescaggio? Sono queste le domande che in questo momento rendono incerto il futuro della Serie A.
IN CRISI: Pesaro ha da tempo messo in dubbio la possibilità di partecipare al prossimo campionato, la scorsa settimana il presidente Ario Costa ha incontrato la famiglia Beretta (titolare dello sponsor Carpegna) ma nonostante una disponibilità di massima a continuare non ha potuto sciogliere i dubbi e dare certezze alla piazza. Stesso discorso per Roma che dopo l'uscita di scena del presidente Toti è a caccia di una nuova proprietà e di sponsor in grado di garantire solidità. Negli ultimi giorni, a Pesaro e Roma, si sono aggiunte Cremona e Pistoia. Di Cremona parliamo a parte, Pistoia ha sottolineato come l'ipotesi di un'autoretrocessione e l'idea di ripartire dalla serie A2 in questo momento è qualcosa in più di una semplice possibilità.
SCADENZE: il 15 giugno scade il termine per presentare domanda di riposizionamento nelle serie inferiori, lo step successivo il 31 luglio data entro la quale le società dovranno perfezionare la loro iscrizione al campionato. Entrerà a quel punto in scena la Com te.c che dovrà analizzare i bilanci e stilare un quadro della situazione entro il 6 agosto.
CONTROLLI: mai come quest'anno la Com.te.c, l'organo di controllo dei conti, avrà un ruolo fondamentale per garantire la regolarità del campionato. C'era stata, da parte della lega, l'idea di vincolare il nulla osta per l'iscrizione alla presentazione delle garanzie finanziarie sufficienti a coprire il bilancio preventivo presentato. Rivoluzione da parte delle società nell'ultima riunione e frettoloso passo indietro della lega che si è "accontentata" di limitare i controlli mantenendo le normali scadenze.
IL RISCHIO: ci si preoccupa di quante squadre saranno in grado di partire ma, soprattutto in una stagione che parte con le incognite legate alla difficile situazione economica del paese, bisognerà valutare anche quante saranno in grado di arrivare fino in fondo. Il rischio di trovare società che spendono più di quanto possono permettersi c'è, il pericolo concreto è trovarsi dopo pochi mesi con una crisi che potrebbe mettere in dubbio il regolare svolgimento del campionato.
MERCATO: in un quadro di totale incertezza lo scenario del campionato sta inevitabilmente mutando. Cambiano gli equilibri, vengono stravolti scenari fino al giorno prima dati per certi. In questa situazione le società di serie A2 stanno alla finestra per valutare ipotesi di ripescaggio. Capire oggi quale potrà essere il volto della prossima serie A e quante saranno le squadre che vi parteciperanno è in questo momento davvero un'impresa.
Riproduzione riservata © Il Piccolo