Brivio: «Ho scelto la serie C per il progetto Triestina»

L’esperto difensore si presenta: «Sono un terzino che ama la fase offensiva E adesso l’obiettivo è conquistare la miglior posizione possibile nei play-off»
Lasorte Trieste 06/02/20 - Stadio Rocco, Triestina, Presentazione Nuovi Giocatori,
Lasorte Trieste 06/02/20 - Stadio Rocco, Triestina, Presentazione Nuovi Giocatori,



Non fosse arrivato qualche settimana prima Lodi, quello di Davide Brivio sarebbe stato l’ingaggio più prestigioso del mercato di gennaio della Triestina, considerato il super curriculum del terzino sinistro classe 1988: ben 121 presenze in serie A con le maglie di Fiorentina, Atalanta, Lecce, Verona e Genoa, 101 in B, un’esperienza in Svizzera al Chiasso, le convocazioni in tutte le nazionali giovanili e nel 2014 la presenza a uno stage dell’allora ct azzurro Cesare Prandelli per visionare giocatori in vista dei Mondiali 2014. Attualmente era al Chievo in B, e curiosamente quello con la Triestina sarà il suo debutto in serie C.

Brivio, per la prima volta si calerà nella realtà della C: con quali sensazioni?

È vero che per me sarà una esperienza nuova a tutti gli effetti, ma credo che in qualsiasi categoria sia fondamentale la testa, e se un professionista ha la testa giusta non esistono problemi. Certo, la serie C va conosciuta, ma se l’approcci bene e con l’aiuto dei compagni, si riesce a superare in fretta il primo impatto.

La scelta della Triestina com’è nata?

C’era un interessamento anche di altre squadre, ma della Triestina mi ha convinto la società: ho scelto per il progetto, lo stadio, la storia, ma anche perché avevo una gran voglia di rimettermi in gioco. È vero che ho 31 anni, ma ho tanta voglia di giocare e non di vedere solo le partite da fuori.

In carriera tanti anni di serie A e una gemma come lo stage con vista sul Mondiale: è stato il momento più bello?

Sì, diciamo che lì avevo raggiunto il top, ero veramente contento, poi purtroppo in quel periodo ho avuto un infortunio che non mi ha permesso di andare da altre parti. Però ormai è acqua passata, io sono uno che pensa al presente e ora voglio far bene qui. La determinazione e la voglia ci sono, poi si sa che nel calcio la palla è rotonda e può succedere di tutto.

Fra le varie esperienze anche una in Svizzera con il Chiasso: il suo bilancio?

Anche quella è stata un’esperienza utile e alla fine molto positiva. Quello svizzero è un campionato molto fisico, anche se devo ammettere che le prime due o tre squadre fanno anche un bel calcio. Io mi sono trovato bene, mi sono calato nella mentalità, il nostro obiettivo era la salvezza e ce l’abbiamo fatta.

Di lei si è sempre parlato come di un terzino votato all’attacco: è vero?

Sì, sono un terzino che predilige la fase offensiva e il modulo del mister me lo permette. Ovviamente, visto che non gioco da due mesi, devo entrare un po’ in condizione, ma spero di farlo il prima possibile.

E ora la Triestina: dopo una settimana di lavoro ha capito dove può arrivare questa squadra?

Noi vogliamo arrivare ai play-off il più in alto possibile, almeno in settima posizione per poi giocarci le nostre carte. Non sarà facile, ma ogni stagione fa storia a sè: lo scorso anno la Triestina era quasi in serie B, mentre questo campionato per ora è andato così, il calcio è strano.

Come è stato il primo impatto con la squadra?

Inserirsi nel gruppo è stato facile e l’impatto è stato positivo. Credo che intanto possiamo prenderci delle belle soddisfazioni, e poi contiamo di prepararci per fare i play-off nel migliore dei modi.—



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