Calcioscommesse, parlano le difese

Riprende il processo sportivo: attesa per l’arringa del legale dell’Albinoleffe
Carlo Gervason esce dalla Procura della Figc, in una immagine del 13 aprile 2012 a Roma. ANSA / ROBERTO TEDESCHI
Carlo Gervason esce dalla Procura della Figc, in una immagine del 13 aprile 2012 a Roma. ANSA / ROBERTO TEDESCHI

ROMA. Parola alle difese. Questo pomeriggio l’ex Ostello della gioventù del Foro Italico di Roma tornerà ad affollarsi per la ripresa del processo sportivo sul Calcioscommesse. Dopo i 24 patteggiamenti concessi, l’estromissione del Rimini dal processo e lo stralcio dal procedimento in corso davanti alla Disciplinare dei cinque tesserati sottoposti a custodia cautelare da parte della Procura di Cremona (Paolo Acerbis, Marco Turati, Cristian Bertani, Alessandro Pellicori e Joelson Inacio), i legali dei 53 imputati (tra club e persone fisiche) che non sono ricorsi all’istituto del patteggiamento torneranno a esporre la linea difensiva. A loro il compito di smontare le accuse del Procuratore federale Stefano Palazzi, che, con pugno duro, ha chiesto pesanti condanne per coloro che hanno deciso di entrare nella fase dibattimentale del procedimento figlio dell’inchiesta “Last Bet” delle Procura di Cremona e delle confessioni dei “pentiti” Carlo Gervasoni, Filippo Carobbio e, in misura minore, Vittorio Micolucci e Kewullay Conteh.

Spicca la richiesta per l’ AlbinoLeffe, 27 punti di penalizzazione e 90mila euro di ammenda (contro i 54 complessivi sollecitati per le altre dieci società: Ancona, 10 punti; Avesa, 1 e 200 euro ammenda; Pescara, 2 punti; Empoli, 1; Monza, 6 ed esclusione dalla Coppa Italia; Novara, 6, 50mila euro ed esclusione dalla Coppa Italia; Padova 2; Piacenza, 19 e 70mila euro ammenda; Ravenna, 1; Reggina, 6). C’è attesa per l’arringa difensiva dell’avvocato dell’AlbinoLeffe, Eduardo Chiacchio, che domani dovrà smontare l’accusa di Palazzi, basata su nove match sospetti. Un’”impresa” riuscitagli lo scorso anno, quando, rappresentando il Benevento, ottenne di far scontare alla società sannita solo 2 punti di penalizzazione contro i 14 richiesti dalla Procura Figc. Fanno da contraltare, invece, i sei punti (più 40mila euro di ammenda) patteggiati - con il parere favorevole del Procuratore federale - dal Grosseto, a cui era contestato soltanto un illecito in meno dell’Albinoleffe.

Il messaggio della Disciplinare è stato chiaro: confessate e aiutate e scardinare quella che Palazzi ha definito una «organizzazione strutturata» capace di reiterare i propri comportamenti illeciti anche «durante la bagarre mediatica dello scorso anno» e potrete ancora sperare di far parte del mondo del calcio. In quest’ottica vanno visti quindi anche i 20 mesi di squalifica patteggiati dai “pentiti” Carobbio e Gervasoni (quest’ultimo nel processo dello scorso anno era stato punito con 5 anni più preclusione).

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