Come liberare la mente per vivere le emozioni della realtà virtuale

Tra gli stessi organizzatori c’è attesa per questa proposta che porterà lo spettatore su un’altra dimensione



Abbandonare ogni tipo di resistenza, provando a lasciarsi andare a mente libera aperti alla meraviglia e allo stupore. È l'invito degli organizzatori per godere al massimo di quella che è la maggiore novità del festival triestino di quest'anno: si chiama ShorTS Virtual Reality ed è la neonata sezione interamente dedicata ai cortometraggi girati in realtà virtuale. Una sezione competitiva a tutti gli effetti, che va ad affiancarsi alle colonne portanti della kermesse, i corti di “Maremetraggio” e i lunghi delle “Nuove Impronte”. Entrare in una delle otto postazioni allestite, accomodarsi su una poltrona rotante a 360°, indossare il visore e arrendersi a un'esperienza totalmente immersiva sarà l'esperienza che il festival offrirà a partire dalle 14 di oggi fino alle 20 di stasera – ampliando l'orario dalle 10 alle 20 da domani in poi - e garantirà, soprattutto, un'ampia gamma di opere dai generi più disparati.

«Si sono iscritti in più di un centinaio – racconta il curatore della sezione Francesco Ruzzier – ed è stato molto divertente vedere i corti. Più che una selezione, la mia è stata una scrematura: essendo una materia ancora nuova per tutti ha prevalso il criterio di inserire un po' di tutto, per offrire un ventaglio il più possibile completo. La peculiarità è che si tratta di visioni assolutamente uniche e mai ripetibili dal momento che ogni spettatore, che potrà scegliere quale vedere tra i 26 corti in gara, opererà delle scelte, opterà per esplorare una parte piuttosto che un'altra e così via: di conseguenza elaborerà un'ulteriore, personale visione che conferisce unicità all'esperienza».

Ecco allora che si potrà vivere l'emozione e, perché no, il brivido di trovarsi nella savana in mezzo ai leoni grazie a “Lion 360°” di Martin Edström, realizzato da una bibbia dell'esplorazione mondiale come la National Geographic; o scivolare dalle terre desertiche all'oceano con “Dolphin man” di Benoît Lichté, girato interamente nelle profondità dei flutti. O, fuori dall'ambito naturale, “Mozart 360°” di Colin Laurent permetterà allo spettatore, grazie a una carrellata ad hoc, di essere proiettato nel bel mezzo di un'orchestra. Ma ShorTS Virtual Reality non sarà solo documentario: maggior complessità e sperimentazione sulle potenzialità della narrazione si avrà ad esempio dalla fantascienza di “Lifeline” di Victor Michelot; si spazierà anche nella fiction - “The Hourglass” di Matthieu Lienart- fino all’animazione: sarà in gara anche il commovente “Pearl.





Riproduzione riservata © Il Piccolo