Daniele Rocco, un bomber sempre pronto a colpire

Il giocatore dell’Ufm Monfalcone continua a segnare con ritmi da Scarpa d’Oro «Ma io sono solo a disposizione della squadra per arrivare sempre più in alto»
Altran Monfalcone-17.08.2011 Calcio-Amichevole Triestina-Monfalcone-Monfalcone-Foto di Katia Bonaventura
Altran Monfalcone-17.08.2011 Calcio-Amichevole Triestina-Monfalcone-Monfalcone-Foto di Katia Bonaventura

di Matteo Marega

MONFALCONE

Media realizzativa da Scarpa d'Oro, prestazioni da categoria nettamente superiore: Daniele Rocco è il braccio armato di una Ufm che sta scalando la graduatoria proponendo la propria candidatura al titolo finale dell'Eccellenza.

I numeri impressionanti del bomber biancazzurro parlano di quattordici centri in altrettante gare disputate (sui ventisei complessivi della squadra): dall'inutile doppietta al Lignato al debutto (2-3) a quella rifilata all'Azzanese domenica scorsa passando per la scorpacciata (leggi quaterna) realizzata sette giorni prima al Muggia. E con sette centri nelle ultime tre tornate ecco la fuga nella speciale classifica dei marcatori con Nardi del San Daniele due centri più sotto, a meno quattro Filippo, Gregorutti e Simeunovic.

«Un gruppo di attaccanti, e ci aggiungo Pizzini del Kras, di assoluto valore. Non importa se alla fine sarò ancora là davanti - spiega Daniele Rocco - perché baratterei più che volentieri il titolo di capocannoniere con la promozione. Ci tengo immensamente a questo gruppo, a questa società: quello che voglio, che vogliamo, è di portare l'Ufm e quindi la città di Monfalcone in serie D. Non importa se ne farò quindici o trentasette, sono a disposizione della squadra per raggiungere un obiettivo comune al quale ci crediamo da quest'estate quando c'è stata la fusione tra Fincantieri e Monfalcone: operazione a mio avviso necessaria che poteva essere effettuata anche prima».

Nato calcisticamente nei Pulcini dello Staranzano, Rocco ha svolto tutta la trafila giovanile nell'Ism per esordire, quando era ancora tra gli Allievi regionali (41 reti), in Serie D: debutto bagnato dal gol al Tamai, e altro guizzo vincente negli spareggi all'Aversa Normanna. Due presenze in Seconda Divisione Lega Pro (la C2), poi l'esperienza negativa per qualche mese a Gonars culminata con una retrocessione prima di arrivare alla Fincantieri (12 e 11 reti in due anni).

«Ho già superato queste cifre e manca ancora mezzo campionato, non lo reputo un caso: la squadra è più forte, più completa specie adesso che abbiamo recuperato molte pedine assenti all'inizio, abbiamo assimilato al meglio gli schemi di mister Vidiak e forse gioco più per la squadra rispetto al passato. Talvolta posso apparire troppo egoista, - ammette Rocco - ma solo negli ultimi metri: se i rigori li battono Milan o Acampora non sono poi così goloso. Là davanti siamo in tanti, le soluzioni non mancano ma come prime punte vere e proprie rimaniamo solo io e Milan».

Velocità folle, spunto imbattibile, capacità disarmante nel saltare l'uomo nell'uno contro uno anche nello stretto, botta secca. Non è che l'Eccellenza le stia stretta? Ha qualche ambizione maggiore? «Da piccolo il mio idolo era Kakà, ora mi ispiro a Lavezzi. Insomma non sono il classico ariete da sfodamento, il mio vero ruolo è quello di seconda punta. Per qualche spezzone di partita ho avuto la fortuna di duettare con Neto Pereira quando era nell'Itala, vederlo durante gli allenamenti era una delizia per gli occhi. Rigiocarci assieme sarebbe qualcosa di speciale perchè credo di essere migliorato e parecchio rispetto a quando ero poco più che un ragazzino».

Talvolta i sogni diventano realtà, lo stesso Neto è planato nel calcio che conta a tarda età suffragando la tesi del mai dire mai. E il tempo gioca a favore del ventunenne Daniele Rocco, di professione cecchino.

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