Dovizioso non perdona sul bagnato Marquez beffato come in Austria

A Motegi, in casa della Honda, il pilota italiano della Ducati lancia un segnale forte al termine di un appassionante duello risolto con acume tattico, ora è a soli 11 punti dallo spagnolo. Terzo Petrucci 
epa06266667 Italian MotoGP rider Andrea Dovizioso (R) of Ducati Team leads Spanish MotoGP rider Marc Marquez of Repsol Honda Team in last ditch at the MotoGP race of the MotoGP Grand Prix of Japan at Twing Ring Motegi circuit in Motegi, Tochigi Prefecture, northern Japan, 15 October 2017. EPA/KIMIMASA MAYAMA
epa06266667 Italian MotoGP rider Andrea Dovizioso (R) of Ducati Team leads Spanish MotoGP rider Marc Marquez of Repsol Honda Team in last ditch at the MotoGP race of the MotoGP Grand Prix of Japan at Twing Ring Motegi circuit in Motegi, Tochigi Prefecture, northern Japan, 15 October 2017. EPA/KIMIMASA MAYAMA
MOTEGI. Dal Giappone, in casa della Honda, Ducati e Andrea Dovizioso lanciano un segnale forte e chiaro: Marc Marquez dovrà lottare fino alla fine per conquistare il titolo mondiale 2017. Il forlivese ha trionfato infatti sul tracciato bagnato di Motegi, al termine di un appassionante duello con il leader del mondiale iniziato da metà gara in avanti e culminato con un ultimo giro avvincente, con il decisivo sorpasso del pilota italiano arrivato alla staccata della curva 11. Inutile il disperato tentativo dello spagnolo di restituire il favore all’ultima curva. Proprio come accaduto in Austria, Dovizioso ha lasciato sfilare Marquez per poi sopravanzarlo all’interno. Completa il podio Danilo Petrucci, come al solito tra i più competitivi in condizioni meteo di difficile interpretazione. Il pilota della Ducati Pramac, in testa per metà gara anche grazie all’azzardo - assolutamente ricompensato - di puntare sulle gomme extrasoft all’anteriore, si è dovuto arrendere nella seconda parte della corsa al cospetto dei due dominatori del mondiale, che hanno vinto dieci gare (equamente suddivise) sulle quindici disputate.


Il successo di Dovizioso è di quelli pesanti. Perché permette al ducatista di riportarsi sotto in classifica (ora sono 11 i punti che lo separano dal campione di Cervera) e perché maturato in quella che è la specialità della casa dello spagnolo, ovvero il corpo a corpo in pista. Il forlivese in Giappone è stato più forte di tutto, cogliendo una vittoria di testa, a cui ormai ha abituato grazie a una condotta di gara e una gestione delle gomme intelligentissima, e di cuore. Un ennesimo acuto di Marquez, già trionfatore negli ultimi due appuntamenti a Misano e Aragon, avrebbe infatti probabilmente scritto la parola fine sulle chances iridate del centauro italiano. Dovizioso invece è più vivo che mai.


«È stato bellissimo vincere a Motegi, per tanti motivi - ha raccontato - Durante la gara non mi sentivo così bene al punto di vincere, c’era poco grip. Poi è cambiato tutto». E adesso il forlivese può guardare con fiducia alle ultime tre gare del campionato, a cominciare dall’appuntamento del prossimo weekend a Phillip Island. «Nei momenti importanti ci siamo - ha sottolineato - Oggi avevamo la velocità giusta, ma dovremo essere veloci anche nelle prossime gare. Questa è la vera difficoltà». Il titolo mondiale resta un sogno da cullare fino in fondo. «Stiamo vivendo questo momento positivo in un modo molto rilassato: se dovessimo riuscire a vincere il Mondiale sarebbe un risultato straordinario, se non dovessimo farcela sarebbe comunque una grande stagione», ha ammesso il ’Dovì, che ha incassato i complimenti anche del diretto rivale.


«È stata una gara fantastica, i due uomini che lottano per il campionato in lotta fino all’ultima curva. Ha fatto una gara incredibile, comunque sono contento del risultato - ha evidenziato Marquez - Abbiamo portato a casa un buon bottino di punti e offerto uno spettacolo ai tifosi, perciò va bene così. L’ultimo giro? Ho provato a spingere ma Andrea è stato veloce per tutta la gara, avevo un piccolo vantaggio ma poi ho commesso un paio di errori, soprattutto alla curva 8. Ci ho provato comunque all’ultima curva, ma sapevo che qui sarebbe stato molto forte. Ora andremo a Phillip Island, vedremo come andrà».




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