Giro 2020, due tappe in Fvg Piancavallo e San Daniele
Piancavallo. E alla fine spuntò la salita sopra Pordenone sulla mappa del Giro d’Italia 2020 che il 24 ottobre sarà presentato a Milano, in diretta Rai. È la novità dell’ultim’ora, blindatissima dagli organizzatori della corsa rosa, compresi i referenti locali, per completare il mosaico della corposa presenza del Friuli Venezia Giulia nella prossima edizione.
il ribaltone
Fino a un mesetto fa le due frazioni friulane erano ben diverse da quelle anticipate. La Rivolto-San Daniele e la Udine-Monte Matajur erano certe, poi i problemi logistici emersi sulla montagna delle Valli hanno causato un vero e proprio ribaltone. O effetto domino. Perché era necessario trovare in Friuli una montagna alternativa al Matajur, capace di garantire spettacolo e livello tecnico adeguato a una frazione chiave, perché alla fine della seconda settimana di gara e, cosa non trascurabile, capace di ospitare l’imponente macchina organizzativa degli arrivi di tappa. Escluso lo Zoncolan, la scelta è caduta sul Piancavallo. Quattordici chilometri da Aviano, 8% di pendenza media, tratti al 14 verso metà salita. Un’ascesa che il Giro conosce benissimo avendola affrontata nel 2017, nella tappa vinta da Landa, quando Nibali, Quintana e Pinot tentarono inutilmente di affondare Dumoulin. Arriverà alla fine di una frazione impegnativa che si correrà domenica 24 maggio, il giorno dopo la crono del Prosecco a Valdobbiadene e che partirà dalla Base di Rivolto, poco dopo che le Frecce Tricolori avranno chiuso lo show per la carovana.
il riposo
Poi l’altra novità. In regione ci sarà il secondo giorno di riposo del Giro. Mille persone, su per giù, ciclisti compresi: un bel colpo per la Regione che finanzia le frazioni e che punta molto sull’economia generata proprio dalla corsa rosa.
l’ultima tappa
Eccoci il ribaltone finale: la tappa di San Daniele. Qui il patron delle tappe friulane Enzo Cainero, che ha dovuto rinunciare al “sogno Matajur”, è riuscito a salvare la presenza delle Valli del Natisone, che saranno terreno per la prima parte della frazione più lunga del Giro. Partenza da Udine, oltre 200 km di salite attraverso il Friuli Orientale e la Pedemontana, fino all’epilogo (in circuito) a San Daniele, con quattro passaggi sul “muro” di Ragogna, celebre per essere stato il trampolino del tricolore di Bugno nel 1991. Prima del “muro” altre tre ascese. Impossibile chiederle a Cainero, tace. Ma i Comuni del Friuli Orientale (Torreano, Faedis e Attimis) gongolano perché sarà sistemata la strada che da Torreano sale al Monte Joanaz e scende a Faedis: la palestra dei cicloturisti. Da Bassano del Grappa verso Madonna di Campiglio, poi, la corsa riprenderà con Stelvio, Colle dell’Agnello, Izoard e Sestriere: le ultime montagne, per sapere chi sarà in rosa a Milano. —
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