Triestina Calcio, le parole di Menta: «Ripartiamo da qui con umiltà»
Il dg alabardato ha tracciato un bilancio della stagione con un lungo post sul suo profilo Facebook: «Mi assumo le mie responsabilità, ma serve una trasformazione culturale profonda»

Mentre il popolo alabardato, smaltita la gioia per la salvezza sul campo, è in trepidazione per le vicende societarie nella speranza che tutto si risolva per il meglio e la Triestina possa iscriversi al prossimo campionato di serie C, il direttore generale Alex Menta rompe il silenzio con un post su Facebook.
Un discorso in alcuni passaggi chiaro, in altri decisamente criptico e ambiguo quello del direttore generale alabardato. Sul futuro la natura del post sembra rassicurante, perché Menta parla di ripartenza e di lungo termine, anche se non parla mai esplicitamente di quello che tutti i tifosi aspettano, ovvero l’arrivo dei soldi necessari ad andare avanti.
Il suo «Ripartiamo da qui», però, mette in evidenza, o quantomeno fa presumere, soprattutto una cosa: se questa Triestina sopravviverà e avrà un futuro, lo avrà per forza con lui, Ben Rosenzweig e la compagnia che ha condotto fin qui le operazioni. Il post di Menta inizia con il riconoscimento di un’annata totalmente diversa da quello che si sperava: «È stata una stagione difficile per la Triestina - dice il dg -, al di sotto delle aspettative di tutti: dei tifosi, della città e nostre. Quando le cose non vanno come sperato, è giusto fermarsi e assumersi le proprie responsabilità. Lo faccio con lucidità e rispetto verso la storia e la passione che circondano questi colori».
Un’assunzione di responsabilità doverosa, visto che era lui a capo dell’area tecnico sportiva (solo da dicembre è stato affiancato da Delli Carri che ha avuto carta bianca), era lui che ha avuto un enorme budget a disposizione e lo ha dilapidato confezionando una squadra capace di raccogliere 7 punti in sedici partite. Ma Menta rivendica anche quelle che sono state le sue correzioni in corso d’opera.
Non mancando, e ci mancherebbe, di tessere le lodi di Tesser e Delli Carri: «So che molti si aspettavano di più (io incluso), e avevano ragione. Ma anche nei momenti più complicati e dolorosi, ho cercato di agire con serietà, facendo scelte che - nel breve, medio e lungo termine - credo possano riportare stabilità e visione. Il ritorno di Attilio Tesser, uomo di esperienza e valore, e quello di Daniele Delli Carri, figura di equilibrio e competenza, erano fondamentali per raddrizzare una prima parte di stagione molto negativa. Sono profondamente grato di aver avuto l’opportunità di lavorare di nuovo con loro e con lo staff di Attilio».
Quel Tesser che, è opportuno ricordarlo, questa società con Menta a capo dell’area sportiva aveva inopinatamente cacciato nel febbraio 2024. Fin qui tutto chiaro, poi il dg diventa un po’ ambiguo: «Tuttavia – continua il post –, la verità è che i problemi non sono solo tecnici o sportivi. Per vincere, serve una trasformazione culturale profonda: nella mentalità, nell’ambizione quotidiana, nel modo in cui tutti, dentro e fuori dal campo, vivono la Triestina. Senza questa crescita collettiva, ogni vittoria sarà estemporanea, e non strutturale».
A chi si rivolge Menta quando parla di necessaria trasformazione culturale? Si spera non si riferisca a quella che lo ha portato a inizio stagione a gettare nella mischia un allenatore che non aveva esperienza della categoria affidandogli tra l’altro calciatori inadatti al suo gioco e anch’essi totalmente digiuni di serie C. E i risultati sul campo sono stati più che evidenti
Poi il direttore generale parla di cambiamenti anche dentro il campo: ma quindi Tesser e Delli Carri potranno andare ancora bene o no? Non si capisce. Poi la chiusura del post: «Ripartiamo da qui, con umiltà, ma anche con la consapevolezza che costruire qualcosa di solido richiede tempo, competenza e coraggio». Già, quella competenza che fino a dicembre era totalmente mancata. Quanto al tempo per costruire qualcosa di solido, speriamo che ce ne sia.
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