Il Barcellona elimina l’Inter Per Conte un Ko che brucia Si riparte in Europa League

Messi non c’è, e si sapeva. Il guaio è che ieri sera non c’è stata nemmeno un’Inter adeguata alla situazione. Aveva un’occasione d’oro contro il Barcellona rimaneggiato, doveva vincere per tornare dopo 8 anni negli ottavi di Champions e invece ha perso, castigata dai gol dei canterani Perez e Ansu Farti, 21 e 17 anni. S. Siro raggelato (ma splendido nell’applauso finale ai suoi), come e forse persino più di un anno fa dopo l’insufficiente 1-1 contro il Psv che decretò lo scivolone in Europa League: la recidiva è tremenda. Inter col braccino ma soprattutto sempre più stanca. E Champions che resta tabù per Conte, come con Juve e Chelsea.
Messi non c’è. Però, nella notte del record d’incasso per l’Italia, il Barça «diminuito» non è certo in gita. Attacca con Griezmann e Perez, in mezzo ha un Rakitic in rimonta, il Vidal desiderato da Conte e il sorprendente Alenà. Poi, certo, ci sono anche tanti debutti: stagionale per Neto, in Champions per Todibo e lo stesso Perez.
Partono titolari tre 1998 e un 1999: inesperti, ma con tanta voglia di sfruttare l’occasione. Dovrebbero averne di più anche gli 11 interisti, specie i sei che giusto un anno fa proprio qui ne sprecarono una enorme. Uno di loro, Brozovic, è anche il solo superstite del centrocampo a 5 che due mesi fa incantò per un tempo al Camp Nou. Sono tutti ko, gli altri. Ma è proprio là in mezzo che si nota subito la differenza. Perché Valverde sorprende con un 3-5-2 a specchio che è quasi un’eresia per i blaugrana ma, al di là del modulo, sono la qualità, l’abitudine al fraseggio fitto e pure la tranquillità di Rakitic e compagni ad orientare il match.
Il possesso è del Barça, Conte glielo lascia e punta sul pressing per sfruttare gli errori in palleggio altrui. Che ci sono e originano le prime chance nerazzurre, non sfruttate al 5’ da D’Ambrosio, al 10’ Lukaku (che al 7’ aveva segnato, ma in netto fuorigioco) e al 20’ da Biraghi.
Ma i catalani se la giocano, eccome. Perez impegna Handanovic al 9’ e poi lo buca sfruttando un involontario assist di Godin, che anticipa Vidal su imbucata di Griezmann. S. Siro gelata e lo psicodramma rischia di diventare definitivo già al 33’: buon per l’Inter che Lenglet mette fuori da vicino un rimpallo.
Il Borussia, intanto, è in vantaggio dal 10’ e la situazione si fa complicata. Il Barça B, però, come quello vero ha grossi problemi in difesa. Specie con lo sfasato Umtiti e il macchinoso Todibo. Il lottatore Martinez li sfrutta per sfiorare il pari al 35’ e poi per scaricare su Lukaku il pallone che ridà colore all’Inter, quasi in contemporanea con l’1-1 dello Slavia a Dortmund.
Situazione ribaltata, non tranquillizzante. Perché dopo l’intervallo l’Inter riparte molle e il minuto-chiave diventa il 61’: Lukaku tira su Neto da due passi, poco dopo il nuovo vantaggio tedesco. Nerazzurri di nuovo fuori e per 10’ impietriti. Li sveglia un Toro scatenato: Martinez fa le veci di uno sparito Lukaku, ruba palloni e segna due volte, ma sempre in netto fuorigioco. È invece buono, il 2-1 all’86’ del minorenne Fati, appena entrato, su assist di un altro uomo fresco, Suarez.
Un’altra delusione tremenda, per l’Inter di coppa. Le resta l’Europa League, come un anno fa. Forse più un fastidio, per chi può giocarsi lo scudetto con la Juve e non ne ha l’organico. —
Riproduzione riservata © Il Piccolo