«Il Catania comprava partite» Sette arresti, nuova bufera

Tra i fermati il presidente del club, Antonio Pulvirenti. Nel mirino sono finiti cinque incontri dell’ultimo campionato di serie B. Si muove la Procura Figc
Protesta del presidente del Catania, Antonino Pulvirenti (C), dopo il goal annullato all'attaccante etneo Gonzalo Bergessio durante la partita del campionato di Serie A Catania-Juventus allo stadio Angelo Massimino di Catania, il 28 ottobre 2012..ANSA/MASSIMO DAGATA
Protesta del presidente del Catania, Antonino Pulvirenti (C), dopo il goal annullato all'attaccante etneo Gonzalo Bergessio durante la partita del campionato di Serie A Catania-Juventus allo stadio Angelo Massimino di Catania, il 28 ottobre 2012..ANSA/MASSIMO DAGATA

CATANIA. Un nuovo scandalo scuote il calcio italiano. Sono stati arrestati dalla Digos i vertici del Catania Calcio con l’accusa di aver comprato partite del campionato di serie B.

Sette provvedimenti di arresti domiciliari sono stati eseguiti nei confronti del presidente del club, Antonio Pulvirenti, dell’amministratore delegato Pablo Cosentino, del direttore generale Daniele Delli Carri e di altri quattro tra agenti di scommesse sportive e procuratori sportivi: Giovanni Impellizzeri, Piero Di Luzio, Fabrizio Milozzi e Fernando Arbotti. Sono accusati di frode sportiva. Secondo l’accusa, alcune vittorie del Catania sarebbero state concordate a tavolino dietro il pagamento di denaro.

I dirigenti del club rossazzurro avrebbero comprato alcune partite del campionato di calcio di serie B appena concluso, per consentire alla squadra di vincere ed evitare così la retrocessione. Sono cinque le partite che gli inquirenti di Catania considerano “alterate”. Si tratta di gare giocate tra aprile e maggio: Varese-Catania 0-3, Catania-Trapani 4-1, Latina-Catania 1-2, Catania-Ternana 2-0 e Catania-Livorno 1-1. Gli inquirenti hanno dei forti sospetti anche su un altro match, Catania-Avellino, terminato 1-0 per il club etneo.

L’inchiesta, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catania, ipotizza a vario titolo frode in competizioni sportive e truffa. Perquisizioni sono state eseguite dalla polizia a Roma, Chieti, Campobasso e Catania. La inchiesta è stata condotta dalla Digos, in collaborazione con la Polizia postale.

Si è mossa subito anche la Procura della Federcalcio che ha già aperto un procedimento ed ha contestualmente richiesto la trasmissione degli atti ai magistrati catanesi.

Secondo il presidente della Lega di serie B Andrea Abodi, tuttavia, il caso Catania non rischia di invalidare il campionato. Si è appreso inoltre che il match Catania-Trapani dello scorso 11 aprile era stato segnalato anche all’Uiss, l’Unità informativa scommesse sportive del Viminale, dopo che i bookmaker italiani che fanno capo al ministero dell’Economia avevano riscontrato picchi anomali nei flussi di scommesse.

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