Impresa di Andy Schleck Contador ko sul Galibier

Il lussemburghese parte sull’Izoard a 60 km dal traguardo e arriva da solo Voeckler resiste e mantiene la maglia gialla. Bene Evans, Basso resta tra i top
epa02834940 Leopard Trek team rider Andy Schleck of Luxembourg celebrates his victory as he cycles past the finish line to win the 18th stage of the Tour de France cycling race between Pinerolo in Italy and Col du Galibier, France, 21 July 2011. EPA/GUILLAUME HORCAJUELO
epa02834940 Leopard Trek team rider Andy Schleck of Luxembourg celebrates his victory as he cycles past the finish line to win the 18th stage of the Tour de France cycling race between Pinerolo in Italy and Col du Galibier, France, 21 July 2011. EPA/GUILLAUME HORCAJUELO

SERRE CHEVALIER

Tutti s’aspettavano l’attacco di Contador, o di Evans o addirittura di Ivan Basso, dando per finiti i fratelli Schleck, i «Cip e Ciop» del Tour come sono scherzosamente indicati. E invece Andy Schleck, il più giovane dei due, ha ’bruciatò tutti sulla salita del Galibier, ha ripreso i gregari in fuga disperata, li ha superati e tutto solo si è involato verso la vetta di questo Tour de France. Vittoria di tappa, da Pinerolo a Galier Serre-Chevalier, 200,5 km, e maglia gialla sfiorata per una quindicina di secondi (ha recuperato oltre 2’ a Voeckler) per Andy, che ieri con una fuga lunga 60 km ha onorato con un’impresa il centenario del Galibier alla ’Grande Boucle’. Arrivo a quota 2645 metri, il traguardo più alto nella storia del Tour.

Alle spalle di Andy il fratello Franck, a 2’07”, quindi Cadel Evans, Basso, Voeckler, con un ritardo tra i 2’07” e i 2’18”. Crisi nera per Alberto Contador, che ha ceduto di schianto negli ultimi 3 km della terribile salita affrontata sotto un sole caldissimo e tra ali di folla impazzita, con centinaia e centinaia di lussemburghesi arrivati all’alba in pullman sui tornanti del Galibier per sostenere i due fratelli Schleck. L’iberico è arrivato con 3’50” di ritardo dal vincitore di tappa. Nei giorni scorsi, specie sui Pirenei, era sembrato che i due fratelli «Cip e Ciop» (perchè sempre insieme e pronti a sostenersi in corsa) fossero «cotti» e condannati a un ruolo di secondo piano alle spalle di Evans o Contador. E invece ieri è andata diversamente, «Cip e Ciop» hanno tirato fuori le unghie e deciso, con una perfetta strategia del team Leopard-Trek, l’attacco a lunga gittata. Qui la svolta del Tour, con Contador costretto a inseguire e cedere terreno; Evans stoico per aver tirato da solo il gruppo all’inseguimento di Andy; Voeckler eroico, perchè ha conservato la maglia gialla anche qui, pur arrivando stremato e senza fiato.

Basso? È rimasto nascosto nel gruppo dei migliori, l’impresa promessa o immaginata non c’è stata, la fiammata che ci si attendeva per provare a vincere il Tour non s’è vista. E a sua volta Damiano Cunego è rimasto attardato nel finale di tappa. Oggi altra giornata terribile: appena 109,5 km, la tappa più corta, ma l’arrivo è all’Alpe d’Huez, a quota 1850.

Ordine d’arrivo:1 Andy Schleck (Leopard); 2° Frank Schleck (Leopard) a 2'07''; 3° Cadel Evans (BMC) a 2'15''; 4° Ivan Basso (Liquigas) a 2'18''; 5° Thomas Voeckler (Europcar) a 2'21''.

Classifica: 1° Thomas Voeckler (Europcar); 2° Andy Schleck (Leopard) a 15”; 3° Frank Schleck (Leopard) a 1'08”; 4° Cadel Evans (BMC) a 1'12”; 5° Damiano Cunego (Lampre) a 3'46”; 6° Ivan Basso (Liquigas) a 3'46”.

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