In pista tra oltre due mesi il driver ferito

TRIESTE. Ne avrà almeno per due mesi Roberto Scuoppo, il driver vittima l’altra sera all’ippodromo di Montebello di una rovinosa caduta avvenuta pochi metri dopo la partenza della corsa Tris nazionale. Gli esami svolti nella notte di martedì e ieri all’ospedale di Cattinara hanno evidenziato fratture alle costole, a una clavicola e a un polso, oltre a una serie di traumi interni. Non c’è pericolo di complicazioni per il giovane professionista triestino, ma certamente il recupero sarà lungo, anche se tutti, nell’ambiente ippico locale e non solo, si augurano possa tornare quanto prima in pista, a pilotare quei cavalli che tanto ama.
Con uno non lo potrà purtroppo comunque fare: Spirit Pizz, il 4 anni che aveva fatto scattare al meglio nei primi metri della corsa l’altra sera, è stato abbattuto poco dopo l’incidente dal veterinario di turno, mentre era ancora in pista, a causa della gravissima lesione riportata a un tendine dell’anteriore. I cavalli da corsa riescono a sviluppare una straordinaria forza perché sono allenati e alimentati come tutti gli atleti, ma quando una loro struttura ossea o tendinea è così profondamente ferita non c’è speranza: la loro sorte è segnata e, a quel punto, piuttosto che vedere un animale soffrire a lungo, la decisione dell’immediato abbattimento è l’unica da dover pietosamente prendere.
Sta decisamente meglio invece Alessandro Fonte, l’altro driver coinvolto nella caduta. Poco dopo l’incidente, il guidatore padovano ha preferito tornare nella sua città. Ieri è stato sottoposto a una serie di esami che non hanno evidenziato alcunché di preoccupante. Dovrà soltanto aspettare che passino le conseguenze delle varie botte prese quando è caduto sulla sabbia dell’anello triestino.
E tornerà presto in pista anche Ramira Cof, la femmina di cinque anni rimasta scossa assieme al povero Spirit Pizz. «Abbiamo fatto tutti i controlli del caso – ha confermato ieri il suo allenatore, Massimo Trevellin – e non abbiamo riscontrato danni. Spero veramente di rivederla a breve in corsa». Trevellin, che non è certo uomo da mandarle a dire, ieri ha avuto parole di aspra critica nei confronti di «un regolamento – ha precisato – che impone di correre la Tris, anche con soli cinque partenti, poche ore dopo quel disastro. In questa maniera – ha sottolineato – non si tutelano i proprietari e gli scommettitori, che sono elementi portanti del sistema italiano delle corse di cavalli».
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