La gioia del baby Pastore: «Un grazie al tecnico»

Dalla Berretti al debutto con la prima squadra: «In uno stadio così ero disorientato»
TRIESTE . Uno scugnizzo come il tecnico alabardato Sannino. Gli occhi brillano e le gambe scalpitano a bordo campo sulla stessa erba dove alcuni giorni prima l’Inter di Spalletti ci rimetteva le penne per mano del Sassuolo. Un esordio con la maglia della Triestina che certamente porterà nel cuore. Marco Pastore, napoletano classe ’99 e punto di forza della Berretti di Angelo Orlando, a Reggio Emilia ha potuto vivere queste sensazioni nell’ultimo spicchio di gara, quando a dargli il cinque all’uscita dal campo, ci ha pensato il capitano e senatore alabardato Andrea Bracaletti.


«L’emozione del momento in cui sono entrato è indescrivibile” rivela Pastore. «Uno stadio grandissimo, mi sentivo un po’ disorientato ma grazie all’aiuto dei compagni mi sono subito ambientato. Bellissimo».


Il professionismo è il sogno di qualunque ragazzo come lei?


«Arrivare ai più alti livelli è un sogno per qualunque giocatore. Ci tengo a ringraziare l’allenatore, mi ha dato questa occasione per giocare».


Quali sono le parole che le ha detto prima di prendere posto sul rettangolo verde?


«Mi ha detto di rincorrere tutti, e di far vedere ciò che faccio in allenamento. I consigli suoi e di Princivalli per me sono stati molto importanti».


Pastore, svincolato quest’estate e pescato dal talent-scout Umberto Bruno, arriva dall’esperienza dello scorso anno proprio sulla via Emilia, alla Pro Piacenza.
Quali sono le sue caratteristiche?


«Sono un esterno e venerdì a Reggio ho fatto anche la mezz’ala. Corro molto e non mollo mai, sono un po’ falloso e infatti – prosegue sorridendo - a Reggio Emilia dopo due minuti ho preso il cartellino giallo. Una esperienza in più».


In campo un ruolo determinante è quello dei senatori. Il loro apporto?


«Ringrazio tutti i compagni di squadra. Ad ogni allenamento durante la settimana cerco di carpire ogni piccolo dettaglio dai più esperti, dai loro gesti in campo. Gente come Porcari, Bracaletti o Rachid (Arma ndr) possono insegnarti molto, per me è un piacere allenarmi con loro».


C
ome sta andando il campionato con la Berretti?


«Ho ripreso ad allenarmi dopo un infortunio per cui nell’ultimo periodo, complice anche la sosta, non ho giocato molto. Spero di poter dare presto il mio contributo alla Berretti».


Guido Roberti




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