Luca Braidot, campione con la bicicletta di papà

L’atleta mossese della Forestale racconta le sue emozioni e i segreti della vittoria tricolore conquistata sul percorso disegnato nel parco di Piuma
Di Marco Bisiach

GORIZIA. Con lui in sella, sui saliscendi di Piuma, c'era anche papà Mauro, infortunato e costretto a saltare quel campionato italiano in casa cui teneva tanto. Anzi, ha fatto di più: gli ha prestato la bicicletta, per dare l'attacco all'evento tricolore organizzato a Gorizia dall'Uc Caprivesi. E così Luca Braidot, 23enne mossese del Gruppo Forestale, si è laureato campione italiano assoluto di mountain bike cross country con la bici di papà. Dopo qualche giorno di riposo e una vacanza in Croazia, Luca racconta le emozioni di quel giorno che è diventato, per il momento, il più importante della sua carriera.

«Io e mio fratello – Luca corre assieme al gemello Daniele, anche lui della Forestale – abbiamo atteso questa gara per un anno intero, e ci siamo preparati appositamente per far bene. Conoscevamo perfettamente il percorso, e sentivamo l'affetto del pubblico di casa: per noi era l'occasione da non perdere. Grazie alla mia squadra mi sono potuto concentrare da novembre solo sulla preparazione di questo evento, e per fortuna è andata bene. Vincere a Gorizia, davanti agli amici e nella terra che amo, è stata un'emozione indescrivibile».

Luca è stato autore di una gara eccezionale, in testa dall'inizio alla fine, mentre Daniele è stato sfortunato: aveva tutte le possibilità di giocarsi il podio, centrando una splendida doppietta di famiglia, ma un problema tecnico alla bicicletta l'ha frenato nel finale. «Volevo entrare in testa nel tratto più tecnico, e dunque sono partito forte – racconta Luca -. Poi ho visto che gli altri mi lasciavano qualche metro, e allora ho continuato a spingere, senza più voltarmi indietro. E' stato preziosissimo anche il lavoro di Daniele, perché è rimasto sempre a ruota, e fino a metà gara gli altri erano convinti che io facessi da lepre per tirare la corsa a lui». Tra i due il rapporto è splendido. Daniele era ovviamente dispiaciuto per l'esisto sfortunato della sua corsa, ma entusiasta per il titolo italiano di Luca. Del resto non potrebbe essere altrimenti per due ragazzi cresciuti fianco a fianco anche nella passione per le due ruote. Giovani semplici e tranquilli, che amano i lunghi allenamenti e i silenzi del bosco. «I sacrifici ci sono, certo, ma non mi pesano – dice ancora Luca Braidot -. Mi piace allenarmi e amo moltissimo questo sport emozionante e spettacolare».

Accanto a lui, mentre parla, c'è la fidanzata Alice, anche lei sportiva di livello in bicicletta. Proprio ad Alice, oltre che a mamma e alla famiglia intera, Luca dedica la maglia tricolore: «Ma una dedica speciale va a mio padre, che corre anche lui e purtroppo si è fatto male qualche mese fa in gara, ed è stato costretto a saltare l'appuntamento di Gorizia – dice Luca -. Mi ha prestato la bicicletta e così ho corso anche assieme a lui».

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