Nei ritratti di Paolo Condò chi ha fatto la storia del calcio E un’incursione in alabardato

Esce oggi il nuovo libro del popolare giornalista di Sky che in questa intervista allarga l’orizzonte alla sua Triestina



Il calcio moderno raccontato attraverso 50 ritratti (di calciatori, ma non solo) pennellati dal giornalista triestino Paolo Condò, opinionista di Sky e unico italiano nella giuria che assegna il Pallone d’Oro. Ecco “La storia del calcio in 50 ritratti” (editrice Cantauria, pagg. 160, euro 19,90, con le illustrazioni di Massimiliano Aurelio), che esce oggi e che sarà presentato a Trieste il 19 settembre alle 18 alla libreria Lovat, dove Condò sarà a colloquio con il direttore del Piccolo Enrico Grazioli.

Paolo Condò, nel libro spiega che “ci sono tutti i migliori, ma non i 50 migliori. In molti modi i loro talenti hanno influenzato il calcio”...

Ho voluto pormi un paio di limiti. Innanzitutto, il fatto di averli visti in campo o comunque in un video di qualità apprezzabile. E poi ho posto la nascita della Coppa dei Campioni come spartiacque ideale. Dunque, niente Meazza o Valentino Mazzola e Grande Torino, ad esempio: di loro hanno già scritto meravigliosamente i nostri padri giornalistici. E poi, appunto, ci sono anche personaggi che migliori di altri esclusi non erano o non sono ma che hanno rappresentato una svolta per il calcio. Prendiamo Beckham: ci sono stati parecchi giocatori più bravi, ma David è stato il primo dei grandi influencer, il primo giocatore avvolto da un’aura da icona pop.

Lasciamo ai lettori del libro il gusto di scoprire gli altri 49 personaggi: quali sono invece le squadre che hanno cambiato la storia del calcio?

Le grandi squadre del calcio che piace a me, che hanno portato questo gioco a livello assoluto: l’Ajax di Cruijff, il Milan di Sacchi e il Barcellona di Guardiola. Anche se poi non posso dimenticare l’Inter di Helenio Herrera, o la Juventus del Trap o, ancora, il Real di Zidane.

Condò, triestino e grande tifoso della Triestina: chi sono invece i personaggi assoluti nella storia del calcio triestino?

Al numero 1 assolutamente Nereo Rocco. Nessuno ha portato il nome di Trieste nel mondo come ha fatto lui. Nereo Rocco è stato il calcio a Trieste e di Trieste. Poi, Cesare Maldini: la sua storia e la storia della sua famiglia parlano da sole. Quindi, Totò De Falco: la sua è la Triestina che ho nel cuore. Infine, Granoche: sta dimostrando con i fatti quanto merita un posto nella storia della Triestina.

Triestina che ha iniziato il campionato vincendo...

...ed è stata una vittoria importante, per mantenere vivo l’entusiasmo. Piuttosto: dopo i 17 mila allo stadio per l’amichevole con la Juve solo 5mila domenica per il debutto in campionato. No: la Triestina merita minimo minimo 7, 8mila spettatori al “Rocco” ogni domenica.

Domenica è iniziato anche il campionato di serie A senza grosse sorprese. A steccare è stato solo il Milan a Udine.

Attenzione, le prime due giornate a mercato ancora aperto sono assolutamente interlocutorie. La vera novità è che quest’anno a scaldare subito il campionato arriva questo Juve-Napoli già alla seconda giornata. Il Milan? Da una parte i vincoli finanziari l’hanno bloccato sul mercato, dall’altra aspettiamo ancora Bennacer, reduce dalla Coppa d’Africa ed entrato solo nel finale a Udine. E infine il passaggio tra due stili come quelli di Gattuso e di Giampaolo ha bisogno di calma per essere digerito.—



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