Orzan tricolore a Rimini nella categoria -75 Kg

TRIESTE. Capacità nelle dimensioni della lotta, abilità nel repertorio delle percussioni. Per combattere nella “gabbia” non si può improvvisare, serve un addestramento realmente completo e coniugato...

TRIESTE. Capacità nelle dimensioni della lotta, abilità nel repertorio delle percussioni. Per combattere nella “gabbia” non si può improvvisare, serve un addestramento realmente completo e coniugato ad una tenuta atletica di rilievo. Chiedere al goriziano Daniele Orzan, allievo della scuola multisciplinare Okc, già campione italiano di Submission (forma di lotta) nel 2008, approdato al suo debutto ufficiale nella Mma (Mixed Artial Mars) nel corso del 4° campionato italiano andato in scena lo scorso fine settimana a Rimini, teatro della Fiera del Fitness. “Buona la prima” per il 35enne goriziano, capace di liquidare lo sfidante Luca Palma (Fighters Riccione) e mettere così in bacheca un titolo nazionale per la categoria – 75 kg. Vittoria secca quella di Daniele Orzan, disegnata con un gancio sinistro al volto scoccato a poco meno di due minuti dall'inizio, una stoccata letale che ha archiviato il match in modo quasi fulmineo, senza dar adito alle numerose varianti belliche che la specialità della Mmma consente all'interno di una gabbia ottagonale (regolamento Ufc ma senza i colpi di gomito). Quasi 35 anni, “figlio d'arte” e immerso nel mondo delle arti marziali sin dai primi anni, Daniele Orzan divide la sua vita tra la palestra e il lavoro da “architetto – pianificatore”. In studio progetta costruzioni, in gara cerca di demolire, facendo tesoro del variegato percorso marziale appreso dal padre, Giampaolo Orzan, all'interno della OKC, il centro goriziano avviato sin dalla metà degli anni '70. Successo ancor più importante quello di Rimini in quanto giunto a un anno da un serio infortunio al bicipite: «Il braccio non era infatti ancora al meglio ma sono molto soddisfatto – ha commentato Daniele Orzan – temevo infatti qualche pericolosa sollecitazione con qualche chiave articolare o impatto in estensione, e invece l'arto ha ben risposto alla prova. Il merito è anche dello staff della OKC – ha aggiunto il “fighter” goriziano – che mi ha permesso di affrontare sia la fase di recupero che quella di preparazione alla sfida. Il futuro? Presto per dirlo».

Francesco Cardella

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