Pirozzi, da Benevento a Trieste per volare a Tokyo
TRIESTE
La rincorsa alla terza partecipazione consecutiva ai Giochi Olimpici, che impreziosirebbe ancor di più una carriera, vissuta da dodici anni, ai più alti livelli. È questo il piano d'azione, da qui all'estate del prossimo anno, di Stefania Pirozzi, nuotatrice in forza alla Polizia e tesserata per il Circolo Canottieri Napoli.
La ventisettenne, specialista dello stile libero e del delfino, è nata a Benevento ma i genitori e parte della famiglia vivono a Trieste. Il rapporto tra la Pirozzi e il capoluogo regionale è diventato ancora più stretto quando nell'aprile 2018 la medagliata d'oro con la staffetta 4x200 sl agli Europei di Berlino del 2014, ha deciso, dopo un lungo girovagare per la penisola, di stabilirsi a Trieste per inseguire l'ennesimo sogno a cinque cerchi.
Qual è la stata la molla principale per questa scelta di vita?
Ero arrivata ad un punto in cui volevo trovare una stabilità diversa, soprattutto mentale. Qui a Trieste, città che ho sempre amato, data la presenza della mia famiglia, ho trovato quella serenità che mi serviva in questo momento del mio percorso agonistico.
Dalla scorso settembre si allena sotto la guida di Matteo Bianchi, tecnico dell'Asd Tergeste Nuoto Altura: come stanno andando i primi mesi della collaborazione?
Lo scorso anno ho fatto questa scelta che all'apparenza poteva sembrare un azzardo, ma si sta rivelando passettino dopo passettino, una decisione positiva. Tra noi si è creata una certa empatia e devo ammettere che anche l'ambiente creatosi con le nuotatrici della Tergeste è stimolante. Chiaramente i frutti di questo nuovo connubio li potremmo vedere nei prossimi mesi.
Olimpiadi di Tokyo nel 2021: la corsa alla qualificazione si preannuncia serrata, in quale gare cercherà lo standard di partecipazione?
Da due stagioni, in ottica staffetta mondiale 4x200sl (che ha poi mancato di qualificarsi alla rassegna iridata), mi sono concentrata principalmente sullo stile libero. L'idea è di proseguire a curare i 200 sl e i miei 200 delfino, poi sono ben consapevole come per acciuffare la convocazione olimpica bisogna farsi trovare pronti in quelle due occasioni valevoli come qualificazione e giocarsi le proprie chance sul filo dei centesimi.
Facendo un passo indietro, cosa hanno significato e i Giochi di Londra 2012 e quelli di Rio 2016?
In Inghilterra il sogno che coltivavo fin da piccola si avverava, avevo 18 anni e fu un'emozione indescrivibile. Una rincorsa forsennata alla qualificazione che ebbe un lieto fine. A Rio invece, chiusi quell'esperienza con un po' d'amaro in bocca. Mi ero si confermata quattro anni dopo tra le migliori interpreti della farfalla mondiale, ma per soli 18 centesimi rimasi esclusa dalle semifinali dei 200 delfino.
Come si sta allenando in questo periodo difficile?
Sto svolgendo un programma di mantenimento, incentrato su un'ampia gamma di esercizi che faccio a casa. —
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